Liguria zona arancione, Toti: “Una decisione che ci lascia perplessi”

Il presidente della Liguria Toti commenta la decisione del ministro della Salute Speranza di inserire la Regione tra le zone arancioni.

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Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria. Credit: Giovanni Toti Facebook

Zona arancione a partire da domani, mercoledì 11 novembre. Questa la situazione della Regione Liguria a seguito della cabina di regia per l’emergenza Covid dello scorso lunedì 9 novembre. I cambiamenti nella mappa delle zone di rischio del territorio italiano sono stati annunciati nella serata di lunedì dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Eppure le decisioni del Governo hanno lasciato “perplessi” alcuni governatori delle Regioni oggetto di passaggio da una zona all’altra. Ad esempio il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che inizialmente ha commentato l’annuncio dell’esecutivo sulla sua pagina Facebook.

Il post di Toti

“Da mercoledì la Liguria passerà in zona arancione. Una decisione presa dal Governo che ci lascia un po’ perplessi dopo pochi giorni dalla comunicazione della zona gialla e a fronte di dati pubblici sostanzialmente simili. In ogni caso questo non è il momento delle polemiche, è il momento di rimboccarsi le maniche, anche facendo qualche sacrificio, e cogliere il grido di dolore che arriva dai nostri ospedali e da tutti i luoghi di cura, dove i medici hanno chiesto più volte misure più rigorose per rallentare gli arrivi negli ospedali”, ha scritto il governatore.

Le misure restrittive per le zone arancioni

E ha aggiunto: “Impegniamoci tutti a rispettare le regole per fare in modo che queste due settimane possano migliorare la situazione e permettere alle nostre attività economiche di tornare a pieno regime in tempo per il periodo prenatalizio, il più importante dell’anno. Forza Liguria, insieme ce la faremo”. Toti ha poi ricordato quali sono le misure restrittive da adottare nella zona arancione: spostamenti tra regioni e comuni vietati, chiusura di bar e ristoranti anche a pranzo e dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, sospensione di musei e mostre, cinema e teatri, sale scommesse, piscine e palestre, coprifuoco dalle 22 alle 5, didattica a distanza per le scuole superiori.

L’ordinanza nel Comune di Genova

Il governatore regionale, inoltre, ha sottolineato che resterà in vigore nel Comune di Genova l’ordinanza più restrittiva che limita gli spostamenti dalle 21 alle 6: due ore di coprifuoco in più. Nonostante le polemiche con il Governo e la differente visione sulla gestione dell’emergenza coronavirus per Toti “il criterio prudenziale deve prevalere su tutto”, come ha dichiarato a Rai Radio 1. “I nostri ospedali stanno faticando – ha continuato il presidente – quindi facciamo queste due settimane di zona arancione e vediamo di dare il nostro contributo a raffreddare l’epidemia in Italia, va benissimo così”.

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I dati del coronavirus pubblicati sul sito della Regione Liguria. Credit: Regione Liguria

La polemica sulla decisione del Governo

Non sono mancate comunque le solite critiche all’operato del Governo, soprattutto sulla mancanza di chiarezza sui criteri per valutare il livello di rischio Covid in un territorio. “Non sono riottoso, faccio presente che non conosciamo tutti i contorni del processo decisionale“, ha sottolineato Toti.

E ha spiegato ancora che appoggia la divisione dell’Italia in zone di rischio, ma non capisce in che modo i parametri possono cambiare nel giro di tre giorni: “Secondo gli esperti i nostri dati erano accurati venerdì come nel fine settimana, è una decisione diversa da quella che è stata presa solo tre giorni fa. Il meccanismo della zonizzazione del Paese e della divisione per fasce l’ho approvato fin dall’inizio, anzi avevo chiesto di trattare le Regioni in modo diverso, dopodiché l’automatismo scientifico a distanza di tre giorni è qualcosa di cui poi parleremo”.

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