Dpcm di Natale, tutte le ipotesi: ristoranti, spostamenti tra regioni e scuole

Nel nuovo Dpcm i ristoranti dovrebbero restare aperti anche in serata, ma non nei giorni di festa. Scuola: licei riaperti nel 2021, dalle medie in giù si torna in classe. Spostamenti tra regioni consentiti solo in via straordinaria.

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Sarà un Natale più soft, ma anche con meno restrizioni – meteoweek.com

Il Governo sta valutando in che modo limare la restrizioni, in vista del periodo delle feste natalizie e di fine anno. E così, il nuovo Dpcm potrebbe consentire maggiori margini di manovra e di movimento agli italiani, in vista anche della corsa all’acquisto dei regali e degli ingredienti per i consueti lauti pranzi. Non ci sarà spazio per i cenoni e per le riunioni aperte a tutta la famiglia. Le restrizioni non spariranno come d’incanto, così come non svanisce nel nulla il Covid-19, la cui situazione verrà comunque monitorata. Ma non sarà per gli italiani un Natale da barricati in casa.

Il Consiglio dei Ministri svelerà nei prossimi giorni come intende agire, per allentare un po’ le restrizioni, ma senza esagerare. Anche perchè, come ha tuonato il premier Conte durante il suo intervento a Otto e Mezzo, “se riapriamo tutto ci sarà una terza ondata“. Motivo per cui ci saranno delle riaperture ritenute cruciali per il tessuto economico e commerciale del Paese, ma resteranno alcune restrizioni importanti. Andiamo a scoprire come potrebbe agire il Governo in queste ore, quando manca una settimana alla scadenza dell’attuale Dpcm.

Il Dpcm che riapre i ristoranti

Quello che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 4 dicembre potrebbe essere ricordato come il Dpcm che riapre i ristoranti. Ma tutto dipenderà in particolare dalle fasce cromatiche delle singole regioni in cui verranno applicati i provvedimenti. In particolare, la riapertura degli esercizi nel campo della ristorazione sarà consentita nelle regioni inserite nella zona gialla. In questo caso dovrebbe essere dato il via libera per la riapertura dei battenti per bar e ristoranti, soprattutto per quel che concerne il servizio ai tavoli e al banco.

Di certo, nel Dpcm di Natale non dovrebbe essere consentita l’apertura durante le giornate di festa. Se non altro per scongiurare l’eventualità di organizzazione dei cenoni di Natale e di fine anno, un vero spauracchio per il Governo nell’attività di monitoraggio del contagio. Detto questo, il ministro della Salute Speranza ha già fatto capire che questa opzione è da scartare. Potrebbe invece esserci un occhio di riguardo per le regioni inserite nella zona arancione. Queste potrebbero aprire a propria volta bar e ristoranti, ma solo fino all’ora di pranzo.

Novità anche per gli orari di apertura dei negozi – meteoweek.com

Negozi e scuole

A partire dal 4 dicembre, ovvero con l’entrata in vigore del nuovo decreto, cambierà qualcosa anche per gli esercizi commerciali. I negozi di qualsiasi fattispecie, entrambi, potrebbero avere la possibilità di prolungare il proprio orario di apertura fino alle ore 22. Naturalmente ciò potrebbe coincidere con lo spostamento dell’orario previsto per l’inizio del coprifuoco, che attualmente è fissato proprio per le 22. Potrebbe comunque trattarsi di un prolungamento facoltativo. Inoltre il Governo valuta anche la riapertura dei centri commerciali nei weekend, con il rispetto degli ingressi scaglionati nei negozi.

Novità anche per quanto riguarda il mondo della scuola. Mentre il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina spinge per una riapertura totale già dopo la celebrazione dell’8 dicembre, il Consiglio dei Ministri sta valutando varie soluzioni. Tra queste c’è anche il mantenimento dello status quo, ovvero con lo slittamento del ritorno in classe per alunni e docenti dei licei, attualmente fissato per l’inizio del 2021. Tuttavia, gli scolaretti di scuola elementare e media dovrebbero tornare in classe sulla base delle decisioni dei vari presidenti di regione.

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La situazione nelle regioni

Naturalmente, uno dei punti focali del nuovo Dpcm previsto per Natale riguarderà la situazione delle regioni. Non è previsto – e così sarà fino alla fine dell’emergenza – una modifica dell’attuale assetto dell’Italia. Si rimarrà con le tre fasce cromatiche, in modo da scongiurare l’eventualità di un lockdown totale, ma al tempo stesso potrebbero esserci provvedimenti meno aspri. In base alla curva del contagio e agli elementi emersi dai 21 parametri potrebbero esserci alcune regioni che passeranno dal rosso all’arancione e dall’arancione al giallo.

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Lo spostamento tra le singole regioni potrebbe avvenire solo se quella di partenza e quella di destinazione saranno entrambe in gialla. Ma il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa ribadisce: “Soltanto in via eccezionale se i dati lo permetteranno si potrà spostarsi da una Regione a un’altra“. Non ci sarà dunque una mobilità libera, ferma restando la speranza del Governo di un Natale in famiglia, seppur con le dovute restrizioni. In ogni caso, viene ribadita anche la centralità della valutazione regionale nella classificazione del rischio a livello sub-regionale.

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