Il piano di Di Maio: i 10 punti del M5s per cambiare il futuro dell’Italia

L’ex leader del Movimento 5 stelle, ora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha presentato un piano in 10 punti per il rilancio dell’Italia.

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Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri. Credit: Luigi Di Maio Facebook

Un piano in dieci punti per il Movimento 5 stelle. A presentarlo è Luigi Di Maio, ex leader del partito e ministro degli Esteri, a seguito della pubblicazione del documento che riassume gli elementi di novità emersi dagli Stati Generali. “Ritengo sia giunta l’occasione di compiere uno sforzo in più e impegnarci nella sfida della definizione di un pensiero strategico per il lungo periodo”, ha spiegato l’esponente pentastellato.

La crisi del Movimento 5 stelle

Le nuove linee guida del M5s arrivano in un momento in cui il Movimento appare più diviso che mai, con due schieramenti principali: da un lato la parte istituzionale, composta proprio da Di Maio e dall’attuale reggente Vito Crimi. Dall’altro lato quella critica, capeggiata da Alessandro Di Battista e l’imprenditore Davide Casaleggio, che vorrebbero un M5s libero e indipendente da ogni alleanza. E le parole del ministro degli Esteri potrebbero accendere di nuovo la miccia tra i grillini dal momento che non sono rivolte solo al partito, ma continuano a invocare la collaborazione di tutta la politica.

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La collaborazione tra maggioranza e opposizione

Di Maio ha quindi avanzato le sue riflessioni, “sulle quali credo che si possa costruire un progetto più ampio, superando gli steccati ideologici”. Lo ha fatto chiedendo agli avversari di deporre l’ascia di guerra e contribuire alla svolta culturale del Paese: “Il mio appello è rivolto a tutti: disarmiamo il conflitto politico, pur restando ognuno al suo posto (maggioranza e opposizione), lavoriamo insieme per rafforzare l’azione di governo. Solo così riusciremo a ricostruire l’Italia e a innescare quel cambiamento culturale che da tempo continuiamo a prometterci”. 

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Il voto allo scostamento di bilancio

Secondo il ministro Di Maio il voto allo scostamento di bilancio – in cui non è stato registrato nessun contrario“è stato un segnale importante” di collaborazione tra opposizione e maggioranza. Parole che arrivano proprio nel momento in cui all’interno dell’esecutivo si inizia a considerare un possibile allargamento di maggioranza, o un rimpasto di governo.

I dieci punti

Debito pubblico, transizione ecologica e digitale, made in Italy, calo demografico e reddito di cittadinanza

Ma quali sono i dieci punti delineati dall’ex leader del Movimento? Innanzitutto, per il ministro, sarebbe necessario “rendere il nostro debito pubblico sostenibilee fornire un “sostegno ai consumi verso comportamenti in linea con le transizioni ecologica e digitale“. Di Maio ha poi parlato di lavoro e welfare: per migliorare le condizioni di lavoro degli italiani, bisognerebbe “rilanciare la produttività e il supporto al made in Italy“, “rendere sostenibili le conseguenze del calo demografico” e infine affinare “lo strumento
del reddito di cittadinanza“.

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Scuola, Pubblica Amministrazione, Titolo V, giustizia, sanità e sicurezza

E ancora, conclusa l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del coronavirus, sarà il momento di “ripensare la scuola: dai tempi, ai luoghi, passando per l’organizzazione. Primaria importanza dovrebbe essere data anche alla “transizione digitale” della Pubblica Amministrazione, a partire dalla revisione della “riforma del Titolo V”quello che illustra la divisione delle competenze tra Stato, Comuni, Città metropolitane, Province e Regioni. Di Maio ha poi toccato i temi di giustizia, sanità e sicurezza, proponendo interventi come “potenziare e rendere più efficace la giustizia“, “riprogettare la sanità territoriale e la sua governance”, intervenire susicurezza, criminalità e intelligenza artificiale”.

Infrastrutture fisiche e digitali

Infine, ha concluso il ministro, il tema delle infrastrutture fisiche e digitali dovrà essere “trasversale a queste dieci priorità”. E ha sottolineato: “In particolare è importante accelerare la costruzione e il completamento della rete infrastrutturale presupposto alla transizione tecnologica del Paese verso la connettività di nuova generazione e la
diffusione delle tecnologie digitali”.

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