Trump cede: “Se Grandi elettori nominano Biden, lascio”

Donald Trump inizia a indietreggiare e per la prima volta ammette che potrebbe lasciare il posto al suo successore il prossimo 14 dicembre, affermando che lascerà “certamente” la Casa Bianca se il Collegio elettorale voterà Joe Biden come nuovo presidente.

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MeteoWeek.com (da Getty Images)

Donald Trump sta finalmente accettando di assumere i panni di presidente uscente. Dopo il tradizionale messaggio di auguri alle Forze armate per il Thanksgiving, per la prima volta dalle elezioni Trump avrebbe affermato la sua intenzione di lasciare la Casa Bianca se la vittoria di Joe Biden verrà confermata dai grandi elettori. Donald Trump si è rifiutato, invece,  di rispondere alla domanda sulla sua partecipazione alla cerimonia di giuramento di Joe Biden. Durante un incontro con la stampa avrebbe affermato sulla cessione del proprio posto: “Sarà qualcosa di molto difficile da accettare, perché sappiamo che c’è stata una frode massiccia”, ha risposto. I cronisti lo avrebbero allora incalzato: “Lascerà quindi la Casa Bianca il 20 gennaio, giorno del giuramento del prossimo presidente degli Stati Uniti?”. La risposta di Trump: “Certo che lo farò. E voi lo sapete“.

Trump si rimette ai Grandi elettori: una formalità

Un’affermazione importante, se si guarda alle due settimane precedenti, in cui Trump aveva lasciato in fibrillazione l’America intera rifiutando di riconoscere la vittoria a Biden, o lanciando accuse di presunte frodi prive di riscontro in tribunale. Insomma, Trump sembra rimettere il verdetto ai Grandi elettori – come sempre negli Usa – che si riuniranno il 14 dicembre per nominare il nuovo presidente. Si tratta, comunque, di una seduta simbolica: ogni stato ha un numero di grandi elettori proporzionale alla sua popolazione, e vengono attribuiti a un fronte o all’altro in base alla vittoria di un candidato all’interno degli stati. Insomma, non importa quanti voti si portano a casa, ciò che importa è vincere in uno stato. Il resto vien da sé. Per questo la designazione del nuovo presidente da parte dei grandi elettori è una formalità. Eppure, Trump poi prova a rincarare la dose: “Penso che molte cose succederanno prima del 20 gennaio”.


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L’avanzata di Biden

Parole che contrastano con l’evidente avanzata di Biden, in grado di riconquistarsi vecchi stati democratici sottratti da Trump nel 2016, come Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. Un’avanzata che aveva spinto Trump a concedere – finalmente – il processo di transizione con il nuovo presidente. La transizione che comporta la cessione a Biden di file, comunicazioni con l’intelligence, finanziamenti e informazioni sullo stato della pandemia da coronavirus.

Una mossa inedita

Sul fronte Trump fuori dalla Casa Bianca, a questo punto, si apre un nuovo scenario. Come ricordato dal Corriere, la Costituzione gli conferisce “il potere di posporre o perdonare reati contro gli Stati Uniti“. Negli Usa allora la domanda è una: Trump utilizzerà questo potere per auto-garantirsi l’immunità giudiziaria? Sono tanti i procuratori e le autorità che hanno messo gli occhi sui suoi presunti comportamenti illeciti, tra cui Letitia James, Attorney General, la Procuratrice dello Stato di New York, e Cyrus Vance, capo della Procura del Distretto di Manhattan. Più in particolare, gli illeciti riguarderebbero la vita privata di Trump: i due stanno indagando sulla Trump Organization, la holding di famiglia.


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I sospetti su Trump

Il sospetto è che Trump abbia gonfiato (e quindi falsato) il valore degli asset per assicurarsi benefici fiscali. La questione sarebbe già finita davanti alla Corte Suprema, dove Trump spera di cavarsela grazie alla maggioranza conservatrice, che potrebbe respingere la richiesta dei magistrati newyorkesi. Tuttavia, probabilmente anche questa mossa potrebbe non bastare: il procuratore Vance può farsi forza del verbale delle dichiarazioni rilasciate da Michael Cohen, l’ex avvocato personale di Trump. Un perdono “auto-concesso” sarebbe dunque l’unico modo per sfuggire al processo, e anche un unicum nella storia, sul quale si stanno già interrogando i giuristi.

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