Vaccini, Bassetti: “Probabilmente dovremo renderli obbligatori” [VIDEO]

L’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha fatto delle previsioni sull’arrivo del vaccino anti Covid. 

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Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie Infettive dell’ospedale San Martino, di Genova, ospite di L’aria che tira, su La7. Credit: Video La7
Gli altri paesi corrono, noi camminiamo. Anzi, qualche volta camminiamo anche all’indietro”. Lo ha detto Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, durante la trasmissione L’aria che tira, su La7. L’argomento era la notizia che oggi – mercoledì 2 dicembre – il Regno Unito è divenuto il primo Paese al mondo ad approvare il vaccino della Pfizer-BioNTech per un uso diffuso contro il Coronavirus.

Il ritardo dell’Europa rispetto a Inghilterra e Stati Uniti

Di fronte a queste parole polemiche la conduttrice del programma, Myrta Merlino, ha chiesto se secondo l’infettivologo l’Italia non stia andando troppo piano rispetto al resto del mondo sul tema dei vaccini anti Covid. “Quando sento dire – ha risposto con precisione il professore – che il 10 di dicembre l’Fda (La Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ndr) approverà il vaccino probabilmente e l’Ema(European Medicines Agency, l’Agenzia europea per i medicinali, ndr) alla fine del mese di dicembre, credo che si vada troppo lenti”.

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L’iter di approvazione dei medicinali

Nonostante le critiche alle tempistiche europee, Bassetti ci ha tenuto a specificare che ormai l’Inghilterra “ha un giurisdizione diversa, perché essendo uscita dall’Europa ha una possibilità di approvare i farmaci molto più facile rispetto a quella che abbiamo a livello europeo”. La lentezza dell’Italia, quindi, dipende anche dall’iter di approvazione dei medicinali regolarizzato dall’Unione europea. Ciononostante, ha sottolineato l’infettivologo, “noi non possiamo più camminare, dobbiamo correre.

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La campagna di vaccinazione in Italia

L’approvazione del vaccino della Pfizer-BioNTech da parte dell’Inghilterra significa che dalla settimana prossima nel Paese della Regina Elisabetta avrà inizio la campagna di vaccinazione anti Covid. La stessa cosa – dopo il 10 dicembre e quindi probabilmente tra due settimane – avverrà negli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’Italia, invece, la vaccinazione è prevista per la fine di gennaio. Ciò vuol dire, ha aggiunto Bassetti, “che noi andiamo più piano degli altri”.

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I primi ad avere il problema, gli ultimi a risolverlo

Spiegando le sue motivazioni, l’infettivologo ligure ha ricordato che i Paesi appartenenti all’Unione europea – e specialmente l’Italia – sono “quelli dei paesi occidentali che hanno avuto per primi il problema epidemico”. Eppure, fa notare, “saremo probabilmente gli ultimi che inizieranno a fare le vaccinazioni. Io non dico che sia colpa di qualcuno, ma bisogna correre di più”, ha ribadito ancora.

Lo scetticismo degli italiani rispetto al vaccino

Infine la giornalista Merlino ha tirato fuori un dato allarmante: il 37 per cento degli italiani dice che non vuole fare il vaccino. Più di una persona su tre. Il motivo? Secondo Bassetti la responsabilità sarebbe da ricercare tra i “medici e i sanitari generali” che dicono che non si vaccineranno o si vaccineranno molto pochi di loro. E il resto della popolazione purtroppo è molto scettico in Italia”. Quindi, ha concluso Bassetti, “bisogna lavorare sull’informazione.

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Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, e la conduttrice Myrta Merlino, durante la trasmissione L’aria che tira, su La7. Credit: Video La7

La previsione di Bassetti

Sulla base di queste informazioni, l’infettivologo di Genova ha fatto una previsione: “Le assicuro che a marzo ci troveremo in una situazione per cui non avremo alternativa a dover rendere questo vaccino probabilmente in alcune situazioni obbligatorio”. A contraddire il direttore ci sono le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale ha anticipato che non ci sarà alcun obbligo di vaccinazione contro il coronavirus. Ma non sarebbe la prima volta che il Governo fa una cosa diversa da quella che dice.

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