Urne a San Valentino: in Calabria il 14 febbraio si torna al voto

Le nuove elezioni regionali sono state disposte con un decreto firmato dal presidente facente funzioni Nino Spirlì.

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Urne a San Valentino: in Calabria il 14 febbraio si torna al voto – www.meteoweek.com – Credit: Getty Images

La Calabria continua a essere scenario di cambiamenti politici. Tra due mesi e mezzo, i cittadini saranno chiamati a scegliere il nuovo presidente della Regione. Ad annunciarlo è il governatore facente funzioni, Nino Spirlì, con un nuovo decreto. Il provvedimento dovrà essere ai ministeri dell’Interno e degli Affari regionali – presieduti rispettivamente da Luciana Lamorgese e Francesco Boccia – ai sindaci calabresi e ai presidenti delle commissioni elettorali.

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Perché si torna al voto in Calabria?

Il ritorno alle urne avviene a poco più di un anno dalle ultime consultazioni regionali, risalenti allo scorso 26 gennaio. Le precedenti elezioni consegnarono l’incarico a Jole Santelli, in quota Forza Italia, scomparsa prematuramente il 15 ottobre 2020. Da allora ricopre il mandato Spirlì, prima vicepresidente della Giunta, come da Statuto della Regione Calabria.

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La data scelta per le elezioni

La data fissata è quella di San Valentino: il 14 febbraio 2021 si voterà per eleggere il presidente della Giunta e il nuovo Consiglio regionale. Sarà una domenica. La decisione è stata presa a seguito delle intese raggiunte, secondo quanto prevede la normativa, con il presidente del Consiglio regionale e con il presidente della Corte d’appello di Catanzaro.

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Lo scenario politico in Calabria

Probabilmente il nuovo candidato di centrodestra sarà scelto tra le file di Forza Italia. Anche grazie ai risultati elettorali ottenute dal partito di Silvio Berlusconi alle Amministrative dello scorso settembre in Calabria, rispetto agli alleati. Tuttavia, le guida attuale della Regione – appunto Spirlì – appartiene alla Lega. Fattore che potrebbe cambiare le carte in tavola nel corso della trattativa. Per contrastare la “supremazia” della destra in Calabria, il Partito democratico potrebbe dunque optare per un’alleanza con il Movimento 5 stelle. Ipotesi che, però, alle Regionali dello scorso gennaio era stata fin da subito rifiutata dalla maggioranza dei pentastellati calabresi.

La nomina del commissario alla Salute

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Recentemente la Regione Calabria è balzata agli onori delle cronache per la “telenovela” sulla nomina del commissario della Salute della Calabria. Prima Saverio Cotticelli che ha ammesso – in onda su Titolo Quinto – di non sapere che fosse proprio lui a dover realizzare il piano anti Covid della Regione. Poi il negazionista Giuseppe Zuccatelli, secondo cui le mascherine sarebbero inutili e per essere contagiati dal Covid bisognerebbe baciare in bocca un soggetto positivo per 15 minuti. Infine Eugenio Gaudio, ex rettore dell’università di Roma La Sapienza, che ha dovuto rinunciare all’incarico perché sua moglie non aveva intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Alla fine lo scorso venerdì, 27 novembre, il Consiglio dei Ministri ha optato per Guido Longo, ex prefetto di Vibo Valentia, come nuovo commissario della Calabria.

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