Mazara, gioia per il rientro dalla Libia dei 18 pescatori sequestrati

Rientrati in Italia i 18 marinai dei pescherecci Medinea e Antartide sequestrati in Libia e rilasciati dopo 108 giorni di prigionia. “E’ un Natale anticipato”

 

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L’incubo è finito. Sono rientrati in Italia questa mattina i 18 pescatori sequestrati in Libia e rilasciati giovedì scorso dopo 108 giorni di prigionia, tra botte e umiliazioni.

Annunciati dalla sirena di una motovedetta, i due pescherecci Medinea e Antartide sono entrati nel boccaporto del Porto Nuovo di Mazara del Vallo dopo poco meno di 60 ore di navigazione. Le due imbarcazioni erano partite da Bengasi venerdì, attorno all’una di notte. Ad attenderli sulla banchina i familiari e le autorità.

Dopo la visita, che sarà effettuata a bordo da un medico, i marinai si sottoporranno a un doppio tampone nei gazebo allestiti al porto. I test saranno eseguiti da quattro sanitari della Usca dell’Asp di Trapani.

Emozione e palloncini

“Torneremo a ridere e a scherzare. Li conosco, sono grandi uomini”. Così Marco Marrone, armatore del Medinea, che la notte scorsa è stato in collegamento con i marinai della sua imbarcazione. “Oggi è il nostro Natale, anticipato di qualche giorno. Mi auguro che questa storia sia da sprone per unire la marineria di Mazara, che nella sua storia ha subìto almeno 50 sequestri; e serva al Governo per risolvere la questione dei confini marittimi della Libia”, ha aggiunto.

I pescatori sulle due imbarcazioni attraccate alla banchina a Mazara del Vallo, usciti sul ponte, hanno salutato la folla mentre i parenti e altri pescatori mandavano baci con la mano da terra. Sulla banchina del porto di Mazara è stata anche riprodotta la bandiera italiana con tre grappoli di palloncini colorati.

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L’attesa

L’attesa dei parenti dei 18 pescatori è iniziata questa mattina sotto una pioggia lieve ma insistente. La banchina del porto è stata transennata, con l’ingresso allo scalo marittimo vietato anche ai marinai delle imbarcazioni ormeggiate. L’armatore del Medinea era raggiante: “Sono emozionatissimo – ha detto – Non vedo l’ora di riabbracciare tutti”. Qualcuno dei parenti dei marinai ha provveduto a portare vestiti per i propri cari: “La normalità comincia anche da queste cose”, ha detto una ragazza prima di entrare nell’area riservata ai familiari.

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I pescatori, durante il rientro a Mazara, hanno espresso felicità postando alcune foto su Facebook, tra cui quelle della cena offerta ieri dalla Marina militare e dalla nave “Carlo Margottini” con un biglietto: “Bentornati a casa”.

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