Natale in casa Cupiello, il film: Eduardo ed Edoardo si stringono la mano

Eduardo De Filippo vince il tempo e fa per davvero la storia: Natale in casa Cupiello conquista il pubblico anche nella nuova veste di Edoardo De Angelis.

Natale in casa Cupiello

Ieri sera 22 dicembre è andata in onda su Rai 1 per la prima volta la trasposizione televisiva della commedia di Eduardo De Filippo, firmata da Edoardo De Angelis. Il film “Natale in casa Cupiello” ha fatto registrare il 23.9% di share e quasi 5.6 milioni di spettatori netti (un italiano su quattro), un risultato davvero notevole se si pensa alla complessità e al rischio che porta ridurre il teatro nella forma televisiva. I numeri ottenuti sono prova dell’interesse che quest’opera è ancora in grado di suscitare nel pubblico, ma anche, almeno in parte, del successo della nuova versione cinematografica.

“Natale in casa Cupiello” tra vecchio e nuovo

Attenzione: non si tratta di una riproduzione fedele. Rispetto all’indimenticabile versione del 1977, manca, innanzitutto lo spazio teatrale. Questo è un film, in tutto e per tutto. Rispetto all’originale, inoltre, qui le vicende sono ambientate circa vent’anni dopo, nel 1950. Ma la differenza sta soprattutto nel tono: non c’è quel sapore di farsesco, quell’oscillare tra dramma e commedia a cui siamo abituati. Lo stesso protagonista, Lucariello, conserva poco del suo animo originario. Tant’è che Sergio Castellitto è l’unico attore non napoletano del cast.

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Ma è proprio in questo paradosso, che a molti sembra inaccettabile, che si trova la chiave di lettura necessaria per poter apprezzare questo nuovo “Natale in casa Cupiello”. Edoardo De Angelis non crea una riproduzione fedele, non sarebbe possibile, non cerca il paragone, non potrebbe mai vincere, non si limita a copiare ma rende l’opera sua e non per questo non fa un tributo a De Filippo.

Il vecchio Eduardo

De Filippo e De Angelis: i due “Eduardi” a confronto

La sua versione dell’opera è differente, come abbiamo visto, ma mantiene in qualche modo il magico spirito napoletano. Ed è proprio nei dettagli che l’incantesimo si realizza: la voce di Enzo Avitabile in sottofondo, il lungo piano-sequenza iniziale su Donna Concetta, il soffermarsi delle riprese sui pavimenti di casa Cupiello, la zip della pantofola che Lucariello si tira su quando si alza dal letto. De Angelis fa sue le piccole cose, ma la grande opera rimane di De Filippo: è in questo connubio perfettamente equilibrato che i due si incontrano e metà strada e si stringono la mano. Il “nuovo Edoardo” rispetta quella sacralità intoccabile dei grandi classici senza avere nulla di meno rispetto al “vecchio Eduardo” e lo fa con intelligenza e delicatezza.

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“Natale in Casa Cupiello” è un pezzo di storia che occupa un posto speciale nel cuore dei napoletani e proprio per questo è impossibile da replicare con la stessa mano sapiente di De Filippo. Però bisogna riconoscere a De Angelis il merito di aver dato una nuova vita alla famiglia Cupiello e di aver probabilmente fatto conoscere alle nuove generazioni un’opera immensa che altrimenti sarebbe rimasta ferma a 43 anni fa.

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