Trebaseleghe, la compagna del papà omicida e l’ultima telefonata con lui e i ragazzi

Luciana Zillio, compagna del 49enne Alessandro Pontin, racconta l’ultima telefonata prima dell’omicidio a coltellate di Pietro e Francesca

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Il luogo della strage – foto: Corriere della Sera

Luciana Zillio, la fidanzata di Alessandro Pontin, il 49enne di Trebaseleghe che domenica mattina ha ucciso a coltellate i figli Pietro e Francesca di 13 e 15 anni prima di togliersi la vita, racconta a Il Gazzettino l’ultima telefonata con il compagno e i ragazzi. «Sabato ci siamo sentiti sia durante il pomeriggio che in serata. C’erano anche i ragazzi. Il clima era molto sereno, abbiamo riso e scherzato assieme. Poi io e Alessandro ci siamo risentiti alle 23.15 per la buonanotte. Lui era sereno, ci siamo lasciati dicendoti che ci saremmo visti la sera successiva», ha raccontato la donna.

La compagna

Luciana Zillio, 52 anni, è un’insegnante di Reiki, pratica spirituale usata come forma terapeutica alternativa «per curare il corpo e la mente». Vive a Santa Maria di Sala, nel Veneziano, e lavora a Padova una palestra-laboratorio. Dopo giorni di silenzio, chiusa in casa a leggere gli insulti sui social, ha deciso di aprirsi e di parlare con il quotidiano veneto. La donna aveva inizialmente chiesto di non giudicare il compagno, ma poi l’odio degli utenti l’ha spinta a rendere privata la sua pagina per non essere bersagliata. «Sono frastornata e devastata – continua – Non pensavo che ci fossero tanta cattiveria e tanta maldicenza».

Poi ripercorre la storia del falegname Pontin, che aveva da poco iniziato un nuovo lavoro in un’azienda di Padova. «Ho conosciuto Alessandro sei mesi fa e lui aveva già frequentato gruppi di percorsi spirituali legati alla Chiesa e corsi nel settore olistico. In passato aveva intrapreso anche il cammino di Santiago. Per me è stato un gesto inspiegabile e incomprensibile – prosegue la donna – Non aveva manifestato alcun disagio che potesse far presagire un simile epilogo. Mi piacerebbe ricordarlo per tutti i momenti positivi vissuti con lui, ma l’accaduto mi ha destabilizzato».

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Alessandro, Pietro e Francesca

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Il divorzio

Pontin aveva chiuso più di dieci anni fa la relazione con Roberta Calzarotto, la madre di Pietro e Francesca. «Avevamo tutti un rapporto di collaborazione nell’interesse dei figli – dice Luciana al Gazzettino – Con i ragazzi si era instaurato un rapporto armonioso e di affetto. Premesso che non ci sono parole per descrivere il dolore e lo sgomento che questa vicenda trascina dietro di sé, l’unica cosa che mi sento di dire è che sono profondamente addolorata dall’accaduto e che sono vicina ai familiari di Alessandro e soprattutto alla madre di Francesca e Pietro. Credo sia quest’ultima la persona più colpita da questa tragedia».

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Le due donne si erano sentite poco più di un mese fa: l’ex moglie aveva denunciato Pontin perché non pagava gli alimenti, ma poi Luciana l’aveva chiamata per rassicurarla sul fatto che Alessandro avesse trovato un nuovo lavoro. L’ex moglie, infatti, una volta saldati i debiti aveva rimesso la querela.

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