Mattarella invoca responsabilità, ma proseguono le tensioni in maggioranza

Il discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affrontato diversi temi: dalla battaglia contro il virus alle sfide per la ripresa dell’Italia. Rivolto a tutti, seguito da 15 milioni di telespettatori, durante il discorso Mattarella rivolge anche un messaggio alle forze politiche attualmente presenti: sul Recovery plan serve responsabilità istituzionale. Eppure, in maggioranza la situazione non sembra migliorare. 

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Ci accingiamo, sul versante della salute e su quello economico, a un grande compito. Tutto questo richiama e sollecita ancor di più la responsabilità delle istituzioni innanzitutto, delle forze economiche, dei corpi sociali, di ciascuno di noi“. Sono queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante il suo discorso di fine anno. Tanti i temi affrontati: dalla vaccinazione alle disuguaglianze economiche, fino ad arrivare al nuovo concetto di Europa e ai nuovi strumenti a disposizione dell’Italia per la ripresa. Tanti anche gli spettatori, circa 15 milioni, che hanno ascoltato l’appello all’unità e alla responsabilità rivolto a tutti. Anche alle istituzioni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato come l’Europa sia uscita rinnovata dalla pandemia: durante la crisi finanziaria di dieci anni fa la Ue “rispose senza solidarietà e senza una visione chiara del proprio futuro. Gli interessi egoistici prevalsero“; ora invece le sue scelte “poggiano su basi nuove” e “l’Italia è stata protagonista in questo cambiamento“.

“Il Recovery deve essere concreto, efficace e rigoroso”

In questo quadro l’Italia deve sfruttare questa occasione storica per risolvere finalmente problemi strutturali, che hanno frenato la crescita del Paese per troppo tempo. Per farlo, però, sono necessari “serietà, collaborazione e senso del dovere“, solo loro ci permetteranno di “proteggerci e ripartire“. A proposito del Recovery plan, Mattarella avrebbe evidenziato: “La declinazione nazionale del piano europeo per la ripresa deve essere concreta, efficace, rigorosa, senza disperdere risorse, possono permetterci di superare fragilità strutturali che hanno impedito all’Italia di crescere come aveva potuto“. Insomma, un appello anche alla politica, alla quale Mattarella ha chiesto serietà nell’attuazione del Recovery e impegno nel non perdere tempo in interessi di parte e protagonismi.

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“Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle giovani generazioni”

L’appello per il Recovery plan è chiaro: “Cambiamo ciò che va cambiato, rimettendoci coraggiosamente in gioco. Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle giovani generazioni“. In questo senso, è necessario dare il via al tempo dei costruttori, di persone responsabili che vogliano “porre le basi di una stagione nuova“. In questo senso, governo, partiti e Parlamento devono tener presente che “non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte. E’ questo quel che i cittadini si attendono“. E ancora: “Non si tratta di annullare le diversità di idee, di ruoli, di interessi ma di realizzare quella convergenza di fondo che ha permesso al nostro Paese di superare momenti storici di grande, talvolta drammatica, difficoltà“. L’Italia deve affrontare tutto questo nel migliore dei modi, perché “ha le carte in regola per riuscire in questa impresa“, dice il presidente della Repubblica.

Ma sul Recovery proseguono le tensioni

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Intanto, però, proseguono le tensioni all’interno della maggioranza, legate anche e soprattutto al Recovery pan. Nella giornata di oggi due interventi di Italia viva rinforzano il clima teso: da un lato Matteo Renzi sul Messaggero, dall’altro Maria Elena Boschi sulla Repubblica. In entrambi i casi, gli esponenti di Italia viva sembrano voler dire: la crisi si potrebbe evitare attraverso l’ascolto, in caso contrario ci vediamo in Parlamento. “Conte ha detto che verrà in Parlamento. A mio giudizio ha sbagliato a chiudere così la verifica di governo. Ma se ha scelto di andare a contarsi in aula accettiamo la sfida. Peraltro lo ha fatto dal pulpito di una conferenza stampa mentre il Senato votava per la prima volta una legge di bilancio il 30 dicembre senza possibilità di cambiarla. Uno scandalo istituzionale. Peccato che Conte abbia preferito evitare l’Aula per inseguire l’ennesima diretta tv”, ribadisce Matteo Renzi. Durante la conferenza stampa di fine anno il presidente del Consiglio aveva sottolineato: se manca la fiducia in questo governo, lo deciderà il Parlamento.

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Ora il leader di Italia viva lo attende al varco, perché se il governo durerà “dipende da Conte prima e dal Parlamento poi. Conte “sembra molto fiducioso sui numeri” – sottolinea Matteo Renzi – “altrimenti avrebbe usato un tono diverso“. Ma se Conte si stesse sbagliando? “Se invece andrà sotto abbiamo varie soluzioni diverse che potranno essere valutate dal Parlamento e dal capo dello Stato. Anticipare adesso la posizione di Italia Viva sarebbe mancare di rispetto al Quirinale. La Costituzione dice che la legislatura va avanti finché ci sono i numeri in Parlamento, non finché lo dice Conte”. Mattarella chiama alla coesione e alla responsabilità istituzionale, la maggioranza fa i conti su un’eventuale caduta del governo e rimette la palla nelle mani del Quirinale. Sulla Repubblica Maria Elena Boschi sottolinea l’indisponibilità del premier ad ascoltare le proposte di Italia viva. Poi un accenno agli appelli del presidente Mattarella, che avrebbe affermato: è il tempo di costruttori. Su questo punto Boschi sottolinea: “Condivido, e mi auguro davvero che sia condiviso da tutti. Dobbiamo decidere come spendere i soldi del Recovery Plan, serve una grande discussione politica. Ciascuno si assumerà il suo pezzetto di responsabilità“. Come a dire: Mattarella ha ragione, ma sono loro gli irresponsabili. Intanto l’attuale presidente della Repubblica ha fatto sapere: “Quello che inizia sarà il mio ultimo anno come Presidente della Repubblica. Coinciderà con il primo anno da dedicare alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese. La ripartenza sarà al centro di quest’ultimo tratto del mio mandato”. Se fosse una dichiarazione di indisponibilità a un’altra possibile candidatura, nessuno lo biasimerebbe.

 

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