Giulia Valentina non solo un bell’involucro: la rivolta della modella contro gli stereotipi

Giulia Valentina si ribella e, per la prima volta, decide di scagliarsi duramente contro tutti quei giornali che la descrivono solo come una icona sexy. Ora basta! Per lei – e si spera per molte altre – è giunto il momento di rompere il silenzio e smetterla di accettare passivamente l’idea che una bella donna sia solo un bell’involucro.

Giulia Valentina

La rivolta di Giulia Valentina contro alcune testate giornalistiche e non, nasce da una ricerca fatta dalla modella in cui, sempre più spesso, viene affiancata a termini come “sexy”, “hot”, o immagini che alludono solo ed esclusivamente alla sua fisicità. Scelte che dipendono dal gradimento dei lettori del web, ma che l’hanno particolarmente infastidita tanto da portarla a scagliarsi duramente contro gli autori di questi titoli.

La Valentina, tuttavia, non è la sola ad essere oggetto di questi articoli. Ma Giulia è stata la prima a voler rompere il muro del silenzio e ribellarsi a qualcosa che, ormai, sembra essere diventata una vera e propria moda. Sono numerosissime le star – attrici, modelle, influencer – protagoniste di titoli in cui vengono ridotte ad un corpo, ma non è giunto forse il momento di ribellarsi a queste leggi? Di smetterla di pensare che una donna sia solo oggetto di attenzioni sessuali da parte degli uomini? Forse fa troppa paura realizzare che una donna, sia essa bella o brutta, sia anche in grado di pensare…

Giulia Valentina: una bella che pensa

“Ogni settimana vengo citata in degli articoli, e chiamarli articoli è un complimentone, in cui vengo descritta come icona sexy o paladina della seduzione. Non che ci sia niente di male, a me piace anche essere sexy…”.

Inizia così lo sfogo della Valentina in merito a numerosi articoli di giornale che titolano “Giulia Valentina: nella vasca non lascia spazio all’immaginazione”, “Più sensuale che mai, la nuova foto di Giulia Valentina conquista tutti”.

Per Giulia, quindi, è arrivato il momento di dire basta e ribellarsi a tutti i testi o contenuti che continuano ad associare la donna ad un mero oggetto sessuale.

Consapevole di condividere sui social anche immagini in cui si vede bella, la Valentina rivendica anche i numerosi temi e contenuti che veicola e di cui, però, nessuno fa mai menzione.

“Ma veramente in otto anni che sono su Instagram, la cosa che mi definisce, la cosa che è arrivata all’esterno, la cosa più interessante di me è che ho le tette? – ha aggiunto lei – . E’ triste pensare che una donna debba coprirsi, mettersi vestiti enormi. È triste la situazione!”.

Giulia Valentina su Instagram

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I social e gli stereotipi femminili

E Giulia Valentina ha ragione: gli stereotipi che continuano a rappresentare il mondo femminile sono sempre gli stessi e, nonostante la rivendicazione dei diritti, la battaglia per la parità dei sessi, il corpo di una donna continua ad essere considerato semplice oggetto.

I social, in questo senso, non hanno dato una mano. Le foto – ritoccate, modificate, filtrate – delle influencer (nuova generazione di lavoratori e lavoratrici) hanno diffuso l’idea che la donna debba corrispondere a dei canoni di bellezza che, un tempo, appartenevano solo alle Barbie.

Si pensava o, meglio, si sperava che si sarebbero compiuti degli enormi passi in avanti ma, l’avvento dei social e, in particolar modo di Instagram, ci sta riportando ad una idea della donna e del corpo femminile che, ad oggi, non dovrebbe più esistere.

E non bastano gli hashtag che invitano a mostrarsi senza  filtri e senza inganni se la mentalità non cambia: le donne sono tutte belle, la bellezza è soggettiva ma, dietro qualunque bellezza, ricordate che c’è un cervello in grado di pensare. (Non in tutti i casi, ma nella maggior parte sì!)

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