Asia Argento contro il regista di Fast & Furious: “Ha abusato di me”

Non solo Weinstein: l’attrice e regista accusa un altro potente di Hollywood nella nuova autobiografia.

Asia Argento (Photo by Thierry Chesnot/Getty Images)

Anatomia di un cuore selvaggio, la scioccante biografia di Asia Argento

Asia Argento è stata tra le persone che hanno contribuito a diffondere il movimento #metoo anche grazie alla famosa intervista a Ronan Farrow in cui denunciava di essere stata stuprata dal produttore Harvey Weinstein, attualmente in carcere per aver commesso numerosi crimini sessuali che vanno dall’aggressione alle molestie al tentato stupro e a violenze vere e proprie.

Sembra però che il fondatore di Miramax non sia stato l’unico orco che l’attrice e regista, a sua volta accusata di molestie dal più giovane collega Jimmy Bennett, ha incontrato nel suo percorso lavorativo. Lo rivela nella sua autobiografia di prossima uscita, Anatomia di un cuore selvaggio, di cui anticipa alcune rivelazioni in un’intervista al Corriere della Sera.

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“Rob Cohen abusò di me con la droga dello stupro”

Asia Argento attacca il regista Rob Cohen, dietro la macchina da presa per Fast & Furious e Miami Vice. “È la prima volta che parlo di Cohen- Successe nel 2002 mentre giravamo xXx. Abusò di me facendomi bere il Ghb (la cosiddetta droga dello stupro, ndr), ne aveva una bottiglia,” rivela l’attrice al quotidiano di Via Solferino. “Ai tempi sinceramente non sapevo cosa fosse. Mi sono svegliata la mattina nuda nel suo letto.” Argento lascia intendere che la stessa cosa possa essere successa anche ad altre ragazze: “La cosa più pura di questo MeToo è che una donna si riconosce nell’altra. Se uno tiene una bottiglia di Ghb sicuramente l’avrà dato anche ad altre.

Asia Argento e Rob Cohen (Photo by MYCHELE DANIAU/AFP via Getty Images)

“Avevo rimosso lo stupro di Harvey Weinstein”

Asia è tornata a parlare anche del rapporto complicato e per certi versi ambiguo che la legò ad Harvey Weinstein anche dopo la violenza subita e che ha suscitato anche in passato diverse polemiche. “Io avevo rimosso lo stupro. Quando tornò e mi chiese scusa dicendo che era mio amico, offrendosi di aiutarmi a trovare una tata per Anna Lou in America, nel 2002, non avevo ancora iniziato il percorso di analisi per capire cosa mi avesse fatto per due volte,” spiega la figlia del regista Dario Argento. “Non avevo nessuno negli Stati Uniti, ero sola. Mi sentivo forte del fatto che avevo già girato Scarlet Diva in cui lui doveva essersi riconosciuto. Non sapevo che aveva fatto lo stesso a tante altre”.

Le violenze subite dalla madre Daria Nicolodi

Nell’autobiografia e nell’intervista al Corsera Asia parla anche delle violenze domestiche subite dalla madre Daria Nicolodi, recentemente scomparsa. “Ero andata via di casa il giorno dopo il mio 14° compleanno, non aveva comprato nemmeno una torta e avevo capito che non gliene importava nulla di me. Raccontai a mio padre le violenze che subivo in casa e con lui ci inventammo lo stratagemma che stavo da mia nonna, anche se in realtà vivevo a casa sua da sola, perché lui era impegnato sul set e Fiore studiava negli Stati Uniti.

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Così un giorno mia madre mi fece chiamare dal Tribunale, mi ci accompagnò la segretaria di mio padre, e rinunciò alla patria potestà. La riprese quando sono rimasta incinta di Anna Lou“, la figlia oggi ventenne avuto dal legame con Morgan dei Bluvertigo, durato dal 2000 al 2006.

Asia Argento (L) e Rose McGowan, le principali accusatrici di Harvey Weinstein (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)
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