Da lunedì quasi tutta Italia in zona gialla: i ristoratori rialzano le serrande

Da lunedì 1 febbraio quasi tutta l’Italia tornerà in zona gialla. A suggellare il cambiamento l’ordinanza che il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in giornata, sulla base di dati e indicazioni della Cabina di Regia. Restano in area arancione Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e provincia Autonoma di Bolzano. 

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MeteoWeek.com (da Getty Images)

Il ministro della Salute Roberto Speranza sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia firmerà in giornata l’ordinanza che andrà ad attribuire le nuove zone di rischio alle regioni italiane. E quasi tutta l’Italia si tingerà di giallo. L’ordinanza entrerà in vigore a partire da domani lunedì 1 febbraio, a differenza di quanto avvenuto fino ad ora, quando le ordinanze abitualmente entravano in vigore di domenica. Da lunedì dunque diverse regioni potranno tirare un sospiro di sollievo, con bar e ristoranti pronti a rialzare le serrande per il servizio (fino alle 18:00). Restano in area arancione Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Provincia Autonoma di Bolzano. Eliminate tutte le zone rosse, mentre tutte le altre regioni (compresa la Lombardia e il Lazio) saranno in area gialla. Un’ottima notizia per la Lombardia, alla quale secondo le previsioni sarebbe spettata una zona arancione: la collocazione della zona arancione era arrivata il 22 gennaio, il che aveva lasciato pensare che mancassero i 14 giorni necessari per passare alla gialla. Ma il ministero ha considerato come settimana arancione anche quella tra il 17 e il 24 gennaio, quando alla Lombardia è stata applicata la zona rossa per errore. Soddisfatte anche le regioni Lazio e Piemonte, considerate in bilico e a rischio arancione prima della decisione del ministero. A commentare la zona gialla è stato il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha affermato: “Una buona notizia che darà respiro all’economia. Ora però dobbiamo fare attenzione a non gettare a mare i sacrifici fatti in queste settimane. Evitiamo assembramenti, rispettiamo le norme di precauzione o i contagi saliranno di nuovo“.

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A confermare le scelte del governo, il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, che mostra dati più rassicuranti, anche se si guarda alla situazione complessiva. Più rassicuranti ma non abbastanza da poter riportare la situazione pandemica sotto controllo. L’indice nazionale Rt è ancora in calo rispetto a una settimana fa: nella settimana dal 18 al 25 gennaio l’Rt è sceso da 0,97 a 0,84. Minore anche l’incidenza dei casi: 289,35 ogni 100.000 abitanti anziché 339,34 del periodo 4-17 gennaio. A ribadire l’esigenza di mantenere la guardia alta è stato anche il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro: le curve di contagi e decessi scendono ma molto lentamente, “dunque l’epidemia resta in una fase delicata e non ci dobbiamo rilassare troppo, ma mantenere una grande attenzione“.

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Bar e ristoranti rialzano le serrande

Una buona notizia che darà respiro all’economia”, ha commentato Nicola Zingaretti. Ed è proprio così, perché tra chiusure festive, zone rosse e zone arancioni, la situazione per le attività economiche è diventata sempre più complessa. Soprattutto per bar e ristoranti. Ci sono i ristori, è vero, ma in molti hanno lamentato l’insufficienza delle risorse fornite, pur ribadendo l’esigenza di rispettare le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico. Un atteggiamento responsabile per il quale, si spera, possano esser ripagati. Intanto oggi arrivano – finalmente – le prime buone notizie, con un’Italia quasi interamente gialla che riacquista capacità di movimento e di impresa. In zona gialla ci si può spostare liberamente senza l’esigenza di autocertificazione, e lo si può fare sia all’interno del comune che all’interno della regione. Comunque non al di fuori dei confini regionali, se non per motivi di necessità, lavoro o salute opportunamente documentati nell’autocertificazione. Resta in vigore il coprifuoco, che prevede – per ogni spostamento dopo le 22 – la presentazione dell’autocertificazione in grado di giustificare comprovati motivi di lavoro, salute, necessità. Per quanto riguarda le attività, come anticipato riaprono bar e i ristoranti (ma non oltre le 18). Così come riaprono musei e mostre (dal lunedì al venerdì, e solo con ingressi contingentati). Infine, riaprono i negozi e i centri commerciali (questi ultimi solo durante i giorni feriali).

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