Banchi a rotelle accantonati in Veneto: “Fanno venire il mal di schiena”

Il Veneto accantona i banchi a rotelle, finiscono in magazzino perchè “fanno male alla schiena”

banchi a rotelle

Il dibattito sulla riapertura delle scuole e sulle modalità va avanti dalla primavera scorsa. Una delle soluzioni volute dalla ministra Azzolina sono stati i banchi a rotelle. Questa scelta non ha soddisfatto tutti in quanto a strumento di distanziamento e sono stati argomento di polemica politica. I banchi a rotelle non trovano pace e, a quanto pare, nemmeno una casa. Anzi, una scuola. Un investimento dei fondi dedicati alla scuola che poteva essere impiegato in altro, dato che sembrano non essere più utili nè voluti. In vista della ripresa della didattica in presenza (al 50%) di domani in Veneto sono finiti dritti nel magazzino, come un vecchio accessorio che non serve più. Il motivo però, secondo quanto riferito dall’assessore regionale all’istruzione, Elena Donazzan, è di salute. «Favoriscono il mal di schiena», ha detto oggi durante un incontro con i sindacati della scuola.

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Dopo un’estate di botta e risposta tra la ministra Azzolina e i suoi oppositori, le prese in giro, i ritardi nelle consegne e i costi alti, ora i banchi a rotelle sembrano danneggiare la salute. I banchi acquistati nei mesi scorsi dal governo per facilitare il distanziamento tra gli studenti in classe si trovano di fronte a un nuovo ostacolo. Il Veneto ha deciso di accantonarli e di riporli in magazzino. E la ragione principale sarebbe che favoriscono l’insorgere di mal di schiena nei ragazzi. I banchi a rotelle sono diventati quindi il simbolo dello spreco nella gestione di fondi dell’emergenza. I costi per questa “soluzione” sono stati anche piuttosto alti, circa 280 euro l’uno per un costo complessivo di 119 milioni di euro per 430mila banchi. Per questo la Corte dei conti ha aperto un’indagine a riguardo.

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Sottolineando la necessità di evitare l’altalena di provvedimenti, Donazzan ha detto: «Le parole devono essere concrete e utili come lo devono essere i fatti. Bocciamo pertanto interventi assurdi e poco salutari, come lo sono stati i banchi con le rotelle. Sono stati ritirati dai plessi scolastici in cui erano stati introdotti perché erano causa di mal di schiena». L’assessora chiarisce: “Abbiamo tutti convenuto che in questo momento delicatissimo di ripartenza ci sia bisogno di serenità, soprattutto per le famiglie interessate, di informazioni univoche e certe, evitando continue altalene e cambi repentini di rotta in particolare a livello centrale.

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