La Russia sta colpendo gli agenti della Cia con armi segrete?

Mosca potrebbe aver sviluppato e usato una nuova arma a radiofrequenze contro uomini della Cia e diplomatici. L’arma provoca la cosiddetta “sindrome dell’Avana”. Lo denuncia un agente dei servizi d’intelligence americani alla BBC

La Russia sta colpendo gli agenti della Cia con armi segrete?
Marc Polymeropoulos (Fonte: BBC)

La Russia potrebbe aver sviluppato e usato un nuovo sistema d’arma basato sull’emissione di radiofrequenze pulsate in grado di provocare la cosiddetta “sindrome dell’Avana”. A raccontarlo, in un’intervista alla BBC, Marc Polymeropoulos, agente della Cia con esperienze pluriennali in Iraq, Siria, Afghanistan. Polymeropoulos è stato anche a capo di operazioni sotto copertura in Europa e in Asia volte a smascherare le attività di interferenza di Mosca durante la campagna elettorale per le Presidenziali Usa del 2016.

La “sindrome dell’Avana”

Al suo risveglio in una camera d’albergo di Mosca, dove si era recato per incontrare dei colleghi russi, ha cominciato ad avere giramenti di testa, acufene e nausea. “Non riuscivo a stare in piedi. Mi hanno sparato diverse volte, ma questa è stata l’esperienza peggiore della mia vita“, dice. Per tre anni ha sofferto di emicrania e non è riuscito a lavorare ininterrottamente per un giorno intero. Ed è stato anche costretto a prendere lunghi periodi di malattia.

La Russia sta colpendo gli agenti della Cia con armi segrete?
Marc Polymeropoulos in Afghanistan (Fonte: BBC)

I suoi sintomi sono simili a quelli denunciati dal 2016 da diplomatici americani a Cuba e in Canada. Gli americani chiamano questo disturbo “sindrome dell’Avana”. Perciò lo scorso dicembre la Us National Academies of Sciences (NAS) ha iniziato a studiare attentamente i due casi. I sintomi, dicono gli esperti, “sono coerenti con gli effetti dell’energia di una radiofrequenza diretta e pulsata”. E dato che Polymeropoulos è stato colpito a Mosca se ne deduce, riporta la BBC, che l’arma sia stata sviluppata in Russia.

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“Abbiamo scoperto che un sottogruppo di persone colpite dalla sindrome condividevano gli stessi identici sintomi. Ed è dall’esame di questi sintomi che abbiamo stabilito che l’origine era una sola”. Lo ha spiegato David Relman dell’Università di Stanford, a capo della Commissione della NAS.

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