Uccide il padre a colpi di machete: fermato 17enne

Tragedia in un campo rom di Rovigo. Secondo le ricostruzioni, un 17enne uccide il padre a colpi di machete al culmine di una lite e poi si dà alla fuga. Fermato poco dopo dalle forze dell’ordine

È terminata subito la fuga del giovane di 17 anni scappato dopo aver ferito a morte, con un machete, il padre al termine di un violento litigio, avvenuto in un piccolo campo rom a Rovigo, nella frazione di Sant’Apollinare. Il minorenne, hanno riferito alcuni testimoni, dopo l’omicidio sarebbe fuggito a bordo di una Opel Zafira station wagon. Con lui ci sarebbe stata anche un’amica, una ragazza residente in un paese vicino, Ceregnano. L’omicidio sarebbe avvenuto nella serata di ieri. La vittima si chiamava Eddy Cavazza, 46 anni. Il figlio 17enne lo avrebbe colpito con un machete. È possibile che il ragazzo sia fuggito prima di capire che il genitore era deceduto. Sul posto sono intervenuti la polizia scientifica e gli agenti della Squadra Mobile, che hanno ascoltato i testimoni oculari.

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Indagati il figlio e la fidanzata

Sono indagati per omicidio volontario premeditato in concorso il figlio 17enne dell’uomo e la fidanzata del giovane, Annalisa Guarnieri, 26 anni. I due da un po’ di tempo convivevano in una delle roulotte di via Risorgimento, a Sant’Apollinare, dove si è insediata 25 anni fa la famiglia Cavazza, l’accampamento è su di un terreno di loro proprietà, dove si trovano altre roulotte. Secondo quanto raccolto dagli inquirenti, il ragazzo sarebbe l’autore materiale del delitto, ma la compagna avrebbe avuto un ruolo non marginale nella premeditazione. Tra la coppia e il padre del minorenne i rapporti erano tesi da tempo. La 26enne è in carcere a Verona, mentre il fidanzato è a Venezia, per essere sentito in Procura dei Minori. L’udienza di convalida di fronte al gip di Rovigo non sarà celebrata prima di lunedì. La Squadra Mobile della Polizia di Stato ha sequestrato un machete ed è alla ricerca di un seconda arma simile, che sarebbe stata gettata nel Canalbianco dai due giovani mentre fuggivano in auto. I due avevano raggiunto Adria e sono stati fermati mentre si trovavano in casa da un parente della donna.

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