Dopo mesi di restrizioni il Papa torna ad affacciarsi per recitare l’Angelus

Immagine di repertorio – Meteoweek

Dopo il lungo periodo di restrizioni dovute al virus, che costringevano il Pontefice a recitare l’Angelus in diretta video dalla Sala della Biblioteca del Palazzo apostolico, senza la presenza di fedeli, oggi Papa Francesco è tornato ad affacciarsi alla finestra dello studio dell’Appartamento pontificio per recitare la preghiera mariana con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.

Tutelare vita, finisca l’inverno demografico Italia

“Oggi si celebra in Italia la Giornata per la Vita sul tema ‘Libertà e vita’. Mi unisco ai vescovi italiani nel ricordare che la libertà è il grande dono che Dio ci ha dato per ricercare e raggiungere il bene proprio e degli altri, a partire dal bene primario della vita. La nostra società va aiutata a guarire da tutti gli attentati alla vita, perché sia tutelata in ogni sua fase”. Così il Papa, con in più una sua “preoccupazione”: “per l’inverno demografico italiano. In Italia le nascite sono calate e il futuro è in pericolo”. “Cerchiamo che questo inverno demografico finisca e fiorisca una nuova primavera di bambini e bambine”.

I minori migranti, l’appello

“Desidero rivolgere un appello in favore dei minori migranti non accompagnati. Sono tanti!”, ha detto papa Francesco al termine dell’Angelus. “Purtroppo tra coloro che per vari motivi sono costretti a lasciare la propria patria – ha affermato – ci sono sempre decine di bambini e ragazzi soli, senza la famiglia ed esposti a molti pericoli”. “In questi giorni – ha aggiunto – mi è stata segnalata la drammatica situazione di quelli che si trovano sulla cosiddetta Rotta Balcanica, ma ce ne sono in tutte le rotte. Facciamo in modo che a queste creature fragili e indifese non manchino la doverosa cura e canali umanitari preferenziali”.

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Giustizia, stabilità, convivenza democratica per il Myanmar

“In questi giorni seguo con viva preoccupazione gli sviluppi della situazione che si è venuta a creare in Myanmar, Paese che dal tempo della mia visita apostolica del 2017 porto nel cuore con tanto affetto”. Così il Papa all’Angelus: “In questo momento così delicato, desidero assicurare nuovamente la mia vicinanza spirituale, la mia preghiera e la mia solidarietà al popolo del Myanmar e prego affinché quanti hanno responsabilità nel Paese si mettano con sincera disponibilità al servizio del bene comune, promuovendo la giustizia sociale e la stabilità nazionale per una armoniosa convivenza democratica. Preghiamo per il Myanmar”.

Che non usi mai l’uomo come merce

“Domani, memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, religiosa sudanese che conobbe le umiliazioni e le sofferenze della schiavitù, si celebra la Giornata di preghiera e riflessione contro la tratta di persone“, ha ricordato papa Francesco al termine dell’Angelus. “Quest’anno – ha proseguito – l’obiettivo è lavorare per un’economia che non favorisca nemmeno indirettamente questi traffici ignobili. Cioè un’economia che non faccia mai dell’uomo e della donna una merce, un oggetto, ma sempre il fine. Servizio all’uomo, alla donna, ma non usare, come merce”. “Chiediamo a Santa Giuseppina Bakhita che ci aiuti in questo”, ha aggiunto il Pontefice.

Sono contento di vedervi di nuovo in piazza

“Sono contento di vedervi di nuovo radunati nella piazza, anche quelli habitué, le suore spagnole che sono brave, sempre, con pioggia, con sole sono lì. Anche i ragazzi dell’Immacolata. Tutti voi. Sono contento!”. Con queste parole papa Francesco, al termine dell’Angelus, ha salutato i fedeli riuniti in Piazza San Pietro nonostante la giornata di pioggia, nella domenica in cui, dopo i lunghi mesi in cui per l’emergenza Covid ha recitato la preghiera mariana in diretta video dal chiuso della Biblioteca del Palazzo apostolico, è tornato ad affacciarsi dalla finestra sulla piazza.

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