Stop alle varianti Covid in Lombardia: le nuove regole per fermarle

In Lombardia si cerca di fermare le nuove varianti del coronavirus con regole più rigide: quarantene allungate e tampone negativo obbligatorio per uscire. Il direttore generale Welfare del Pirellone, Marco Trivelli, nella commissione sanità di ieri, ha spiegato questa strategia. Bisogna fare massima attenzione: l’isolamento non sarà più di 10 giorni, ma di 14 e il tampone verrà effettuato al 5 giorno. La diffusione delle nuove varianti covid va contenuta e fermata. Il ministero della Salute il 31 gennaio ha inviato una circolare alle Regioni, chiedendo di prendere atto delle varianti del virus presenti in Italia (qui le notizie sul focolaio di variante inglese a Bollate) e delle possibili conseguenze. Bisogna evitare un’impennata di nuovi contagi, poiché queste varianti hanno una maggiore capacità di trasmissione. Bisogna anche garantire il successo della campagna vaccinale. Per questo la direzione Welfare invierà a breve alle Ats le nuove indicazioni da seguire nell’assistere pazienti Covid che vivono in aree dove è presente una variante di Sars-Cov-2.

Quarantena allungata

Trivelli ha dichiarato che: “Quello che ora prevediamo è che, laddove ci siano state varianti, il contatto stretto di caso faccia il tampone al quinto giorno e prolunghi la quarantena fino al 14esimo. Il contagiato potrà considerarsi guarito solo dopo l’esito del tampone negativo.” La differenza è che, oggi, si può terminare l’isolamento passati 21 giorni, se non si hanno sintomi, anche in caso di test positivo. L’attività di tracciamento, inoltre, sarà più approfondita. Le Ats dovranno andare a ritroso fino a due settimane (e non più solo 48 ore) prima della comparsa dei sintomi o del tampone positivo del malato, contattando tutte le persone che lo hanno incontrato e potrebbero essere state a loro volta infettate. L’obiettivo è arginare i focolai. La direzione Welfare studia anche di “aumentare l’attività di testing con tampone antigenico per la popolazione scolastica”, continua Trivelli. “Vediamo se nascerà un provvedimento la settimana prossima in questo senso.”

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Contagiati dalla variante

In base ai dati aggiornati a lunedì scorso sono 128 i contagiati da una variante del coronavirus in Lombardia. I primi sono emersi a Natale nella provincia di Varese. Quasi tutti hanno contratto la versione inglese, in un malato è stata individuata quella brasiliana, un altro caso è in corso di accertamento.  Il direttore generale spiega che “Va tenuto conto che in questo momento in tutte le Ats lombarde, tranne Pavia fino a ieri, c’è stato accertamento di casi di variant, in alcune aree più cospicuo di altre.” Se da una parte, quindi, la Lombardia stringe i controlli per frenare il Covid-19, dall’altra valuta di dare più libertà ai vaccinati. La Regione chiederà al proprio comitato tecnico scientifico se chi ha ricevuto l’iniezione “è immune per qualche mese, è in grado di muoversi liberamente e può rinunciare al distanziamento» anticipa il dg. Toccherà agli esperti lombardi, oggi, dare un parere sull’idea del passaporto sanitario.”

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