Le priorità di Draghi: vaccinazioni e Ristori. Sarà un governo green e digitale

Dopo il giuramento dei ministri ieri si è tenuto il primo Consiglio dei Ministri che è servito al neo presidente del Consiglio Mario Draghi a confermare l’esecutivo. Si appella così alla squadra dei ministri: “insieme per mettere in sicurezza l’Italia”. Le priorità dell’esecutivo Draghi partono da piano vaccinale e Recovery plan. 

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I bisogni del Paese vengono prima degli interessi dei partiti. Una frase che molti politici stanno ripetendo da giorni per confermare il loro sostegno al nuovo governo e affidarsi alla volontà dell’ex presidente della Bce. Ed è lo stesso Draghi a ripeterla a loro aspettandosi dai singoli la “massima collaborazione. Avanti uniti.” Inoltre nel primo Cdm il premier avrebbe chiesto una “sobrietà nella comunicazione” con i giornalisti. Sembra chiara la volontà di Draghi di far parlare i fatti e fermare ogni polemica, critica e dibattito politico. Non ha molta voglia di parlare e far parlare, ma molti progetti, poco tempo e una crisi da affrontare. Oggi le priorità sono altre e arrivano gli auguri da parte della cancelliera Merkel e il presidente Macron.

La priorità stringente è l’emergenza sanitaria da affrontare con un piano vaccinale veloce ed efficace. E in parallelo l’economia che soffre. “Innanzitutto la sfida alla pandemia, con una accelerazione della campagna vaccinale”. Anche la scuola resta una priorità perchè “la scuola ha perso anni, non mesi” come sottolinea il premier Draghi.

Il primo Cdm è durato circa un’ora e mezzo dove è stata ufficializzata anche la carica di sottosegretario alla presidente del Consiglio Roberto Garofoli e preparata la tabella di marcia. I partiti sono già a lavoro. Orlando, neo ministro del Lavoro, convoca le parti sociali e il leader della Lega Salvini incontra i suoi ministri.

Il dibattito sulla fiducia al presidente del Consiglio sarà mercoledì 17 febbraio prima in Senato e poi alla Camera dove spiegherà il suo programma di governo. Per il resto ha dichiarato di voler lavorare in discrezione e top secret. Ciò che emerge è che saranno sostanzialmente tre i ministeri che gestiranno i fondi del Recovery e la stesura del Recovery plan dipenderà quasi esclusivamente, se non sicuramente in forma prioritaria, dalla collaborazione attiva di Draghi con il ministero dell’Economia.

Le priorità di Draghi: Ristori e ripartenza dell’economia

Mario Draghi dopo il primo Cdm si sarebbe incontrato con il sottosegretario Garofoli e il Ministro dell’Economia e Finanze Daniele Franco. Con loro affronterà il primo urgente tema, quello dei ristori. Il governo partirà a lavorare dal primo dossier economico, proprio dal decreto Ristori di 32 miliardi. Si tratterà della prima manovra economica del governo Draghi.

La sua intenzione, da quanto emerge, è evitare di erogare contributi a fondo perduto ma finanziare le imprese affinché possano riprendere la loro attività una volta superato lo stato d’emergenza. Insieme a Garofoli e Franco, Draghi deciderà se prorogare il blocco dei licenziamenti, in scadenza il 31 marzo, o meno. Secondo indiscrezioni vorrebbe prorogarlo solo per le imprese che si trovano in difficoltà. L’emergenza economica è il primo atto da affrontare il prima possibile e nel più breve tempo possibile. Il decreto legge Ristori di 32 miliardi dovrebbe garantire le risorse necessarie per i ristori, per la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti. Oltre a ciò, dovrebbe risolvere anche il problema fiscale. Ovvero le cartelle che il fisco avrebbe dovuto inviare ai contribuenti lo scorso anno, si tratta di circa 50 milioni da sommare a quelle del 2021.

Una campagna vaccinale veloce ed efficace anteposta ad ogni altra cosa

Per ritornare alla normalità e realizzare tutti i progetti del suo programma, Draghi antepone la vaccinazione. Unica condizione per far sì che il resto si possa realizzare. Quindi, punta alla reale partenza della campagna vaccinale e alla sua accelerazione partendo da tre punti fondamentali: personale, sedi e dosi. Al momento restano le restrizioni poichè la situazione rimane di massima emergenza.

L’obiettivo del premier è di arrivare a quota 300.000 vaccinazioni al giorno per poi salire a 500.000 nel momento in cui si avranno a disposizione più dosi. Per quanto riguarda il personale, potrebbero essere “reclutati” anche i medici di famiglia che sono circa 70mila e potrebbero contribuire a circa 400mila vaccinazioni al giorno. La richiesta esplicita di Draghi porterà Speranza a formalizzare l’accordo con i medici.

In riferimento alle sedi in cui gli italiani potranno essere vaccinati, viene bocciato il progetto di Arcuri di realizzare i padiglioni primula, che avevano un costo spropositato inutile. Infatti, verranno utilizzati luoghi già a disposizione come parcheggi, centri fieristici e anche teatri, cinema e palasport. Resta solo il problema delle dosi, che purtroppo non dipende dal governo. L’intenzione di Draghi è farsi trovare pronti appena arriveranno le 50 milioni di dosi. Ma l’ex capo della Bce si è già confrontato con l’Unione europea per la consegna delle dosi.

Un governo green, la visione ambientalista e digitale in linea con l’Europa

Il progetto di Italia di Draghi ha una visione ambientalista e digitale ma prima c’è da affrontare la crisi. Sarà un governo green anche nella creazione dei posti di lavoro. Questo è un requisito del Recovery fund per cui il Recovery plan deve prevedere una quota molto ampia – il 37% – destinata all’ambiente. Per questo motivo, ha dato il via ad un decreto – entro dieci giorni – per il ministero della Transizione ecologica, guidato dal fisico Roberto Cingolani. Un altro tecnico sarà alla guida del Digitale, Colao. Entrambi ministeri chiave del Recovery Fund viaggeranno e lavoreranno in sintonia con il Ministero dell’Economia. Dunque, il Recovery fund va ai tecnici.

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Insieme a economia e sanità la priorità è riscrivere il Recovery plan, data la scadenza europea che si fa sempre più vicina. Di questo si occuperanno sostanzialmente i tecnici da quanto è stato possibile capire. Saranno maggior parte tecnici anche quelli che dovranno prendere importanti decisioni riguardo la riforma della giustizia e sulla scuola. Un compito importante rimane quello della semplificazione della Pubblica amministrazione. Inoltre, altre risoluzioni riguarderanno la riforma sulle pensioni e la riforma fiscale.

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Per lavorare in sintonia e tutti insieme, l’unità non deve essere solo di facciata ma chiede una piena e concreta collaborazione. “L’unità non è un’opzione ma un dovere” avrebbe detto Draghi ai suoi Ministri di tutti i colori politici che per il momento si mettono da parte.

 

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