Governo, Draghi ottiene la fiducia in Senato con 262 Sì e 40 No

Ieri sera si è conclusa la votazione a Palazzo Madama per la fiducia al governo Draghi. Il Senato dà l’ok al nuovo esecutivo con 262 voti favorevoli. Voto compatto e unanime, salvo per il Movimento 5 Stelle che con 15 voti contrari spacca il partito pentastellato. Questi voti contrari non riescono a far ottenere a Mario Draghi lo stesso risultato di Monti. Il tecnico nel 2011 aveva ottenuto 281 voti favorevoli. 

I senatori si sono espressi a favore del governo Draghi votando la fiducia con 262 sì. Due astenuti e 40 voti contrari portano Draghi a superare l’esame della Camera alta. Oggi è il turno della Camera, questa sera a Montecitorio i deputati voteranno la fiducia al neo premier. Il suo discorso accolto con lodi e applausi a cui l’ex capo della Bce risponde “Vi ringrazio per la stima ma questa stima occorrerà misurarla dai fatti dei risultati del governo da me presieduto.” Il suo discorso programmatico verte sulla lotta alla pandemia e alla risoluzione economica al Paese ma emergono temi come ambiente e sviluppo sostenibile, cultura e turismo.

Quest’ultimo un settore che non è destinato a tramontare ed è su quello che bisogna investire per il futuro. Un tema fondamentale è quello della lotta alla criminalità in ogni settore poichè il rischio di infiltrazione criminale può essere ovunque soprattutto in momenti di crisi. Bisogna dunque riportare legalità e sicurezza, anche per quanto riguarda il discorso immigrazione e parla di una redistribuzione pro-quota secondo il controllo delle frontiere europeo. Argomento e posizione che rende felice Matteo Salvini.

Il leader della Lega nel suo discorso di sostegno e di fiducia esprime tutta la sua convinzione in questo governo. Mettere da parte gli interessi di partito vuol dire “prima gli italiani”. Ringrazia il professor Draghi riconoscendogli “Il merito di aver portato serietà in quest’aula”. Sulle precedenti polemiche sull’Euro e sull’Europa, il discorso di Salvini chiarisce la questione. “L’Europa è casa nostra, l’Europa che vogliamo è quella del benessere, della crescita, ma non quella dell’austerità, dei tagli alle scuole e agli ospedali, dei vincoli di bilancio.”

fiducia Draghi

La fiducia a Draghi, contrari FdI e 15 M5S

Parole di stima e sostegno anche da parte di Teresa Bellanova, senatrice di Italia Viva che in seguito al discorso programmatico di Draghi risponde con apprezzamento. “Le sue parole restituiscono e comprovano la ragione del nostro coraggio e della nostra scelta. Oggi crediamo che qui in quest’aula è finalmente evidente il motivo per cui un drappello di visionari riformisti ha avuto ragione, indicando i rischi dell’immobilismo e dell’assistenzialismo, tutti limiti di un esecutivo che aveva affidato all’emergenza la sua principale, se non unica, ragione di esistenza.”

Da parte del Partito Democratico completa fiducia. Come sottolinea Andrea Marcucci c’è la volontà di parlare, comunicare e confrontarsi con le altre forze politiche al fine di trovare una soluzione. Pronti ad accogliere l’invito dello stesso Draghi di evitare polemiche, il Pd vuole “parlare con una voce sola, quella del presidente del Consiglio, quando si arriva insieme ad una scelta, ad una decisione”.  Una “fiducia consapevole e responsabile” quella che arriva da Forza Italia, nel discorso di Anna Maria Bernini, capogruppo dei forzisti, loda il discorso del premier e rassicura dicendo “Lei troverà alleati leali e competenti in Forza Italia.”

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Fratelli d’Italia conferma il suo voto contrario in modo univoco affermate dalle parole del capogruppo Ciriani. Mentre molti interventi contrari vengono dalle file dei grillini, dei 15 che hanno votato no e che saranno espulsi dal Movimento 5 stelle. Dopo la dichiarazione di Licheri di assicurare un sostengo, un sì vigile e guardingo – che sottintende senza troppa fiducia – dieci interventi dei dissidenti spaccano il Movimento. Un intervento contrario anche da parte di Italexit, di Gianluigi Paragone che definisce Draghi “un incappucciato della finanza”.

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Non troppe sorprese quindi per il presidente del Consiglio Mario Draghi. Oggi il voto di fiducia alla Camera previsto alle 20.

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