Luca Attanasio, chi era l’ambasciatore italiano morto in Congo

La vita e la carriera di Luca Attanasio, 43 anni, l’ambasciatore morto in un attacco nella Repubblica Democratica del Congo. Nel 2020 vinse il premio Nassiriya. Era tra i diplomatici italiani più giovani nel mondo

Luca Attanasio, chi era l'ambasciatore italiano morto in Congo
L’ambasciatore italiano in Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio – meteoweek.com

Luca Attanasio, l’ambasciatore morto insieme al carabiniere Vincenzo Iacovacci a un’altra persona in un attentato in Congo, era nato nel 1977 a Saronno, in provincia di Varese, ma era cresciuto a Limbiate, dove tuttora vivono i suoi familiari. Era sposato con Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell’associazione umanitaria “Mama Sofia” a sostegno delle donne in Africa. Padre di tre bimbe, con la moglie lo scorso ottobre aveva ricevuto il premio internazionale “Nassiriya per la Pace”.

La carriera diplomatica di Luca Attanasio

Si era laureato nel 2001 alla Bocconi con il massimo dei voti. Poi, dopo una prima esperienza aziendale, aveva intrapreso la carriera diplomatica ricoprendo diversi incarichi. Prima in Svizzera, all’ambasciata a Berna (2006-2010), poi in qualità di console generale reggente a Casablanca, in Marocco (2010-2013).

Dopo il rientro nel 2013 alla Farnesina, come capo segreteria della direzione generale per la mondializzazione e gli affari globali, era tornato nel 2015 in Africa. Qui aveva ricoperto il ruolo di primo consigliere presso l’ambasciata d’Italia ad Abuja, in Nigeria. Dal 5 settembre 2017 era capo missione a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, dove era stato riconfermato in qualità di ambasciatore straordinario plenipotenziario accreditato.

Luca Attanasio, chi era l'ambasciatore italiano morto in Congo
Luca Attanasio e la moglie Zakia – meteoweek.com

“Quella dell’ambasciatore è una missione, a volte anche pericolosa, ma abbiamo il dovere di dare l’esempio”. Erano queste le dichiarazioni che l’ambasciatore Luca Attanasio rilasciò a Camerota (Salerno) il 12 ottobre scorso, in occasione del ricevimento del premio internazionale “Nassiriya per la pace”.  A consegnargli il riconoscimento la locale associazione culturale “Elaia”.

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“In Congo – disse – parole come pace, salute, istruzione, sono un privilegio per pochissimi. E oggi la Repubblica Democratica del Congo è assetata di pace, dopo tre guerre durate un ventennio”.

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