Gabriele confessa:«Papà era ubriaco di nuovo, ecco perché l’ho ucciso»

Dopo l’omicidio di Giovanni Finotello, il figlio Gabriele confessa:«Papà era ubriaco di nuovo, ecco perché l’ho ucciso»

Giovanni Finotello-Meteoweek.com

Avrebbe ucciso a martellate suo padre, Giovanni Finotello, 56 anni, dopo un violento litigio perché di nuovo ubriaco. Sarebbe questa la ragione che ha spinto Gabriele a commettere il delitto. «Ma smettila di bere, guarda come ti sei ridotto», le parole del figlio da cui poi sarebbe scaturita la lite. Il giovane avrebbe ammesso il gesto, senza negare, assumendosi la responsabilità.

Gabriele ha ricostruito quel momento di blackout, la lite con il padre a cui avrebbe rimproverato in modo aspro di essere totalmente ubriaco. Insulti, spintoni e infine in un raptus di rabbia, avrebbe impugnato il martello e ucciso il padre colpendolo 4 volte. Poi ha preso coscienza di quanto avvenuto e ha chiamato 118 e carabinieri, giunti immediatamente sul posto.

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Gabriele non ha cercato di nascondere le tracce di ciò che era appena successo. Quel che ha raccontato agli investigatori parrebbe avere riscontro negli elementi rilevati nel sopralluogo della casa dove i due vivevano soli. Giovanni era disoccupato, mentre Gabriele lavorava come Oss agli Istituti Polesani di Ficarolo. Giovanni stava attraversando un periodo difficile che cercava di “attutire” bevendo alcol.

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Da quanto però avrebbe raccontato Gabriele, le liti erano frequenti, poiché il padre avrebbe più volte alzato le mani, anche in passato e questa sarebbe stata una delle ragioni per cui la madre si sarebbe separata dal marito e anche il fratello più piccolo era andato via.

Lui aveva deciso di restare col padre perché pensava di restare a Porto Viro ma poi avendo trovato lavoro a Ficarolo, aveva idea di trasferirsi là. Questo è ciò che il giovane avrebbe raccontato agli inquirenti non per giustificare il gesto ma per contestualizzare l’accaduto. Oggi il giovane si dovrà presentare davanti al gip e si vedrà se deciderà di rispondere o meno alle domande che gli saranno poste o si avvarrà della facoltà di non rispondere.

In ogni caso sembra che gli investigatori abbiano già ricostruito i fatti, anche perché il giovane avrebbe da subito collaborato. A breve ci sarà l’autopsia.

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