Cosa succede ora al Pd? Zingaretti non ritorna sui suoi passi

Le dimissioni di Zingaretti hanno confermato una crisi che il partito democratico si portava dietro da tempo. Molti sono stati sorpresi del gesto del segretario. Uno sfogo arrivato sui social che ha spiazzato anche i membri del Pd. Ma cosa può accadere ora?

Pd e zingaretti

La situazione sembra più complessa che mai. Dopo le dimissioni di Zingaretti nel Pd c’è ancora più caos. Le critiche interne al segretario lo hanno portato a compiere questo gesto, in un momento non propriamente propizio, visto l’emergenza sanitaria. Molti dem, soprattutto quelli afferenti a correnti diverse da Zingaretti, come i riformisti ex renziani, hanno visto in queste dimissioni un gesto politico.

Data la confusione del momento, Zingaretti si sarebbe dimesso per essere riconfermato e chiudere tutte le polemiche. Data la mancanza di alternativa, in questo modo, con un gesto così plateale ed eclatante tutto il partito, diviso nelle diverse correnti e opinioni, si sarebbe riunito attorno a lui per cercare di trovare una via insieme. Questo potrebbe essere una via alternativa, o forse l’unica, alle primarie, data la pandemia e l’impossibilità di svolgerle.

L’idea di una mossa tattica di Zingaretti per essere riconfermato segretario non è così illogica. Erano molti i dem che, chi è restato e non ha abbandonato il partito, criticava la leadership di Zingaretti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la polemica della rappresentanza al femminile del governo ma la verità è l’alleanza con i 5 Stelle. I numeri dei sondaggi parlano chiaro, il Pd crollerebbe se alla guida del M5S arrivasse Conte. Ma questo non ha sconvolto minimamente Zingaretti e ha continuato senza interpellare l’assemblea.

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Ora vi sarà  un’assemblea nazionale il 13 e 14 marzo e non si sa quale sarà la scelta di Zingaretti. Potrà ripensarci e rimanere segretario, confermando l’ipotesi di un gesto tattico. Oppure potrà effettivamente lasciare l’incarico da segretario. Il problema sarà allora trovare un successore, data la situazione emergenziale in cui ci troviamo. Al momento non sono in discussione le primarie, ipotesi impensabile. O forse, Zingaretti vuole essere “pregato” e riconfermato a furor di popolo per mettere a tacere tutte le critiche e tutte le polemiche interne ed esterne. Questo placherebbe la situazione nel Pd, almeno fino ad ottobre 2021 ovvero quando si terranno le prossime amministrative in molti comuni importanti. Si voterà anche a Roma, Napoli, Torino e Milano. Dipenderà da cosa sceglierà di fare la settimana prossima in assemblea.

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Tra i possibili nomi si affaccia quello di Bonaccini, considerato un papabile nuovo candidato come segretario. Ma al momento non si fanno ipotesi anche se Zingaretti sembra non ci sia possibilità di ripensamento. “Piuttosto penso debba essere il gruppo dirigente a fare un passo in avanti nella consapevolezza di avere un confronto più schietto franco e plurale ma anche solidale sul ruolo del Pd.” Afferma l’ex segretario del Pd.

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