Docente muore dopo il vaccino. Colpa dei medici? La verità dall’autopsia

Due i medici indagati per la morte di Annamaria Mantile, insegnante napoletana di 62 anni scomparsa lo scorso 2 marzo. Ieri si sono svolti i funerali, alla presenza dei familiari e di alunni e colleghe dell’istituto comprensivo Cesare Pavese, dove Annamaria insegnava inglese: sulla vicenda la Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi che il suo decesso sia legato a colpe mediche.

Annamaria Mantile

L’insegnante aveva ricevuto la prima dose di vaccino lo scorso 27 febbraio. Poche ore dopo aveva cominciato a stare male, riscontrando nausea, dolori e problemi respiratori. Il medico di base le aveva prescritto subito una flebo per la reidratazione e consigliato un antispastico per i dolori addominali, e il cardiologo, che l’ha visitata il 2 marzo (prima del decesso) non aveva riscontrato problemi a livello cardiaco. Sono loro i medici indagati per la morte della docente. Nei giorni scorsi si è parlato molto della docente, proprio perché la sua morte era avvenuta subito dopo la vaccinazione.

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Ricordiamo che la Mantile aveva ricevuto la dose di AstraZeneca. Tuttavia, al momento, non c’è alcuna evidenza che la morte sia legata al farmaco: la causa potrebbe essere una qualche intolleranza della docente, o eventuali patologie pregresse di cui non era a conoscenza. L’esito dell’autopsia (eseguita sabato) dirà di più su quanto le è successo.

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