Caos +Europa, Emma Bonino lascia il partito: “Non infangherete il mio nome”

Emma Bonino lascia +Europa durante un’assemblea in streaming del partito. La causa è stata la polemica con una minoranza in rivolta che blocca tutto. Anche nei partiti più piccoli scoppiano le rivolte e perdono pezzi. Il dramma della sinistra si sta diffondendo a macchia d’olio. 

La senatrice ex radicale Emma Bonino lascia il partito che aveva contribuito a fondare +Europa, durante un’assemblea del partito con una feroce arringa contro i suoi, o meglio, una parte del partito di ribelli. La senatrice, politica della vecchia scuola, ha preferito non partecipare a questi giochetti che ultimamente sono in voga nella scena politica e all’interno dei partiti ed esce di scena. “Non voglio stare più in questo partito, né partecipare a questo gioco al massacro. La vostra cupidigia è senza limiti. Esco a testa alta, prima che mi facciate fuori voi. Vi lascio il mio posto, se volete anche il seggio a Palazzo Madama“. Una scelta che hanno preso altri personaggi della vecchia politica in questi ultimi mesi, soprattutto nel Pd. Il dramma dello sfacelo della sinistra continua e vede protagonisti anche i partiti più piccoli come +Europa della Bonino.

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L’arringa della Bonino inferocita continua “Non è un grosso problema, viso che per voi faccio parte degli incompetenti e degli ignoranti. D’altronde è già pronta a tavolino, con il passaggio farsa di un congresso già deciso fuori, la nuova leadership plurale.” Le invettive sono contro i suoi detrattori facenti parte di un partito da lei stessa creata, un tradimento che vede arrivare alle spalle e che dribla con classe prevenendolo “Non infangherete il mio nome“. Ma il suo sconforto è evidente su quanto si pensi più a tutto ciò che c’è dietro la politica che quello che effettivamente si fa “Qui bisogna rimboccarsi le maniche, invece perdiamo tempo dietro a queste faccende“.

Emma Bonino lascia +Europa, lo sfacelo della sinistra continua

emma bonino

Nonostante +Europa sia un piccolo partito di 1.700 tesserati con il 2% di consensi ai sondaggi, è dilaniato dalle divisioni interne. Anche i più piccoli partiti della sinistra sono mossi da tante correnti e perdono pezzi invece di unirsi e compattarsi. Questo indebolisce sempre di più il fronte della sinistra e dà sempre più spazio e potere al centrodestra, che per quanto separato possa essere si mostra comunque più unito della sinistra. Screzi interni e correnti che prendono il sopravvento, una corsa alle poltrone e un’azione di sfiancamento che parte da dentro le mura del partito.

Le cause di questi terremoti della sinistra non possono essere attribuite solo alla tremenda situazione che stiamo vivendo o alla crisi di governo, se vogliamo è stata la ciliegina sulla torta. Il rammarico e la delusione della Bonino emergono dalle sue parole contro il suo partito “Voi riuscite a cacciare con ignominia per qualche leggerezza una persona infangandone la storia, l’immagine. Non mi resta che augurarvi buona fortuna e chiedervi se potete non disprezzare quello che ho fatto fin qui, se lo farete lo stesso ho le spalle larghe“, annuncia così il suo addio l’ex ministra degli Esteri.

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Insieme alla Bonino si è dimesso da segretario Benedetto Della Vedova. “Da molti mesi l’Assemblea di +Europa non riesce a trovare un accordo sulle regole per celebrare il prossimo congresso” spiega su Facebook Della Vedova l’addio della Bonino al partito, a causa delle tensioni interne che sono andate crescendo man mano. Annuncia così anche le sue dimissioni da segretario in attesa che siano gli elettori a decidere. Mentre si cerca di riattaccare i pezzi nel Pd, si sgretola +Europa, crolla un gigante della politica l’ex Radicale Bonino. Letta aveva già pensato ad una coalizione di centrosinistra che comprendesse il partito europeista, ma sembra più lontano in mancanza della leader.

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