La Sardegna chiude, dubbi sulla legittimità

Sardegna blindata, il Governatore Solinas cede alle richieste dei sindaci, chiusura nata per evitare il disastro della scorsa estate in prossimità delle vacanze di Pasqua. Dubbi sulla scelta. Chi ha diritto e dovere di scelta? Il disastro della legge Bassanini. 

La Sardegna chiude. Il governatore Christian Solinas ha firmato l’ordinanza per il mantenimento della zona bianca. Da oggi è vietato l’ingresso nell’isola per i non residenti per raggiungere le seconde case. La richiesta arriva dai sindaci locali, stesso discorso sta accadendo in altre regioni come Valle D’Aosta, Campania e Alto Adige. 

Solinas negli scorsi giorni ha richiesto al Governo l’obbligo di fare test nei porti e negli aeroporti di partenza verso l’Isola così da alleggerire il carico agli arrivi. Richiesta rimasta inaccolta e da qui la decisione del Governatore di chiudere. Nel documento inoltre si legge che i non residenti in Sardegna possono raggiungere le seconde case si possono raggiungere solo “in presenza di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e/o di indifferibilità documentata ovvero per motivi di salute“. 

Christian Solinas, Governatore della Sardegna

Inoltre chiunque arrivi nell’Isola dovrà seguire le prescrizioni previste nell’ordinanza: prima della partenza, in nave o in aereo, vige l’obbligo di registrarsi sul sito istituzionale della Regione nella sezione “Nuovo coronavirus” oppure attraverso l’applicazione “Sardegna Sicura”. Infine i test nei porti e negli aeroporti: il personale dell’Ats, che attraverso il commissario Massimo Temussi aveva detto di non essere in grado di fare tutti i controlli, verrà supportato dalle squadre della Protezione civile.

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Negli scorsi giorni Solinas aveva ricevuto molte pressioni affinché blindasse la Sardegna, temendo la vicinanza delle vacanze di Pasqua. Con la Sardegna unica regione in zona bianca e con un altissimo numero di persone non residenti, è cresciuta la paura che si verificasse quanto già accaduto la scorsa estate. In Sardegna infatti il numero delle seconde case è molto alto, si stima siano circa 220mila, concentrate soprattutto nella zone della Gallura e di Sassari.

Il Covid continua a evidenziare i paradossi del regionalismo italiano. I bracci di ferro tra presidenti di regione e governo hanno evidenziato un problema nell’ordinamento italiano e sulla legittimità della scelta di Solinas. Chi decide in casi come questo tra chiusura e apertura, tra divieti e tamponi in ingresso? Questi mesi hanno messo in dubbio anche la legge Bassanini che riforma il titolo V della Costituzione, nata col Governo Prodi, che doveva mettere un argine al dilagare della Lega Nord e migliorare l’efficienza del rapporto tra cittadini e istituzioni. Il risultato più evidente nasce oggi con una matassa irrisolvibile di competenze sovrapposte, mentre si consuma la tragedia del Covid-19.

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