I verbali di Benno Neumair: «Papà mi dava del fallito, l’ho zittito. Poi ho ucciso mamma»

Duplice omicidio di Bolzano, i verbali desecretati con la confessione di Benno Neumair. «Mio padre insisteva che dovevo uscire di casa, che mia sorella, invece, si pagava da sola un appartamento in Germania. Non so se l’ho strozzato da dietro, poi è toccato a mia madre»

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Laura Perselli e Peter Neumair – meteoweek.com

Venti minuti. Tanto è bastato a Benno Neumair per uccidere la madre Laura Perselli e il padre Peter Neumair e poi gettare i loro corpi nel fiume Adige. La descrizione di quanto avvenuto nel pomeriggio del 4 gennaio scorso è contenuto nei verbali dei due interrogatori, desecratati dalla Procura di Bolzano e ripresi dalla trasmissione Quarto Grado, in cui il 31enne ha confessato l’omicidio dei genitori.

I verbali di Benno Neumair

Verbali che iniziano così: «Papà mi rinfacciava che non valessi niente. Era uscito fuori il discorso delle mie responsabilità, e mia sorella… Mi sono sentito così alle strette, così senza una via d’uscita. Io mi rifugio in camera e vengo incalzato anche se voglio stare in pace. Volevo solo il silenzio. L’ho zittito, ho preso dalla bacinella di plastica dove ho gli attrezzi la prima corda di arrampicata che ho trovato».

La discussione per i soldi

Benno, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, racconta ai pm che quel giorno era a casa insieme al padre Peter, mentre la madre era andata a prendere la nonna appena dimessa dall’ospedale. «Mio padre mi rimproverava che dovevo aiutare di più a casa — si legge nei verbali riportati anche dal Corriere della Sera —. Sono andato in camera mia per non dover più discutere, come spesso accadeva».

Accende il pc e si addormenta, poi entra il padre, che lo sveglia. «È scoppiata una discussione sui soldi: io ho sempre dato 350 euro per l’affitto ai miei genitori, già da quando sono tornato a Bolzano. Mio padre voleva che prendessi l’appartamento di sotto, altrimenti mi avrebbe chiesto 700 euro a partire da gennaio, ovvero un terzo dell’affitto perché siamo tre adulti. Io risposi che non era giusto. Mio padre insisteva che dovevo uscire di casa, che mia sorella, invece, si pagava da sola un appartamento in Germania. Io mi sentivo male dentro».

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Benno Neumair – meteoweek.com

L’omicidio dei genitori nei verbali di Benno

«Eravamo in corridoio. Siamo cascati insieme per terra, non so se l’ho strozzato da dietro o da davanti. Ricordo solo che ho stretto molto forte. Poi sono rimasto seduto, o sdraiato in corridoio. Ricordo che in quel momento è suonato il mio cellulare, probabilmente ho risposto. Poi ricordo che mi sono di nuovo agitato, sentendo il rumore del cellulare e poi, subito dopo, il rumore del chiavistello. Mi sono mosso verso la porta, è entrata la mamma, avevo ancora il cordino in mano e mi è venuto di fare la stessa roba, senza nemmeno salutarla».

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L’occultamento dei cadaveri

Poi aggiunge: «Il cellulare della mamma era caduto per terra, ho avuto paura, mi sono messo i pantaloni, sono uscito col cellulare della mamma e con quello del papà che aveva lo schermo scheggiato. Ho indossato il giaccone blu, sono uscito a piedi. Poi sono rientrato a casa, ho preso la bici, ho iniziato a pedalare fino all’altezza di ponte Roma, dove mi hanno salutato due conoscenti sudamericani e mi sono fermato. Mi sono reso conto, in quel momento, di avere freddo. Ho chiesto ai sudamericani se avevano marijuana. Non avevo soldi, quindi non ho comprato nulla. Ho lanciato dalla pista ciclabile i cellulari, tra il ponte di legno e il ponte Roma, verso il fiume. Ma non so se sono finiti nel fiume, o se sono rimasti sull’argine».

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E conclude: «C’era il corpo della mamma all’ingresso. Sono andato in bagno, ho acceso la stufa per riscaldarmi. Lì c’erano i pantaloni miei, che avevo indossato in precedenza, con dentro il mio telefono. Ho telefonato alla mamma. Ero contento che il telefono squillasse, perché poteva significare che mi fossi sognato tutto».
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