Nuovi colori delle Regioni, oggi i dati del monitoraggio

Sono attesi per oggi i dati del monitoraggio che decreteranno i nuovi colori delle regioni. Dal 3 al 5 aprile l’Italia resta comunque in lockdown. 

nuovi colori

Attesi per oggi i dati del monitoraggio della curva di contagi che stabiliranno i nuovi colori delle regione italiane. Questa decisione verrà presa in cabina di regia e verrà inserita nel nuovo decreto legge. Stando a quanto dichiarato da Sileri, dopo Pasqua si potrà pensare ad una progressiva apertura delle scuole, almeno fino alle scuole medie.

I numeri, però, non promettono bene né la curva dei contagi sembra essere diminuita in modo soddisfacente. Restano 24.000 contagi nelle ultime 24 ore, situazione ancora drammatica. Il nuovo decreto che arriverà alla scadenza di quello in vigore fino al 6 aprile, prevede il ripristino della zona gialla, sospesa per questo periodo e la riapertura delle scuole. Visti i dati di questi giorni e la situazione poco promettente i cosiddetti rigoristi vorrebbero prolungare queste misure di contenimento in vigore anche dopo il 6 aprile e riaprire solo le scuole, anche in zona rossa. I rigoristi vorrebbero mantenere queste restrizioni fino a 3 maggio, ovvero dopo il ponte della Festa dei lavoratori.

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Dall’altra parte, nel centrodestra arriva il pressing degli aperturisti che vorrebbero un allentamento delle misure e una riapertura delle attività commerciali. Salvini sostiene: “Lavoriamo perchè aprile sia il mese della rinascita, delle riaperture, del rilancio. Il sostegno più efficace è il ritorno al lavoro: gli italiani hanno tenuto duro un anno, si meritano il ritorno alla vita.” Sulla stessa linea anche Forza Italia e Italia Viva.

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Alla luce di questo monitoraggio, i dati che trapelano dovrebbero rimandare il Lazio in fascia arancione il cui Rt p scsi a 0.99, in bilico anche Veneto e Toscana. Lombardia invece resta in zona rossa e Valle d’Aosta passa invece in rosso. I nuovi colori andranno in vigore da lunedì 29 marzo ma la situazione non dovrebbe mutare di molto. La maggior parte delle regioni resta in zona rossa, poichè i dati regionali e nazionali sono ancora molto drammatici.

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