Il Processo civile telematico arriva in Cassazione: Italia prima in Europa

E’ partito in Corte di Cassazione il processo civile telematico, previsto dal decreto Legge Rilancio.  Il via dopo mesi di sperimentazione. L’Italia è la prima Corte Suprema europea a prevederlo.

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processo – Meteoweek.com

Arriva in Corte di Cassazione il processo Civile Telematico che prevede il deposito degli atti civili e dei documenti da parte dei difensori delle parti con valore legale. Oggi, 31 marzo 2020, è dunque il primo giorno in cui i depositi telematici degli atti civili presso la Suprema Corte hanno valore legale. Questa innovazione giunge dopo mesi di sperimentazione, partita il 26 ottobre del 2020 ed è molto importante per avvicinarci in fretta alla conclusione del processo telematico che ha ricevuto uno sprint dovuto alla pandemia in corso. L’Italia è la prima Corte Suprema in Europa a contemplare una prassi totalmente digitalizzata.

I preparativi prima dell’avvio dell’innovazione

Il protocollo era stato sottoscritto il 15 ottobre del 2020 dal Ministero della Giustizia con Corte di Cassazione, Procura generale, Consiglio Nazionale Forense, Organismo Nazionale Forense e Avvocatura di Stato, in base a quanto stabilito dopo attento giudizio da parte dei magistrati di Cassazione e del personale del DSGIA, Direzione Generale dei sistemi informativi automatizzati. In realtà la strada era già stata intrapresa diversi anni fa, perché dal 2014 al 2020 ci sono stati 50 milioni di atti nativi digitali deposti da avvocati. I magistrati, invece, ne hanno deposti 30 milioni.

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Per rendere possibile concretamente la procedura si sono installate e rese idonee delle attrezzature informatiche, oltre alla funzionalità dei servizi di comunicazione del settore civile per il deposito telematico degli atti processuali e dei documenti da parte dei difensori delle parti. Bisogna però sottolineare che, al momento, questa opzione è puramente facoltativa. Dopo la Cassazione, a ogni modo, sarà la volta della Procura generale di cambiare modalità. Purtroppo, allo stato attuale, pare che magistrati, avvocati e cancellieri siano ancora molto restii a cambiare le loro abitudini e ad avvalersi di tutti gli strumenti tecnologici del caso.

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