Identificate 269 nuove specie di batteri in Antartide

I ricercatori scoprono 269 nuove specie di batteri in Antartide. La Fondazione Mach ricostruisce 497 genomi batterici. “Informazioni utili per quanto riguarda la possibilità di vita al di fuori della Terra”

Identificate 269 nuove specie di batteri in Antartide

I ricercatori della Fondazione Edmund Mach (Fem) hanno identificato 269 nuove specie di batteri mai caratterizzate prima in un’area dell’Antartide fino a poco tempo fa considerata sterile. La ricerca è in collaborazione con l’Università della Tuscia, il Joint Genome Institute (Jgi) e l’Università della California.

Scoperte 269 nuove specie di batteri in Antartide

Lo studio, che ha portato alla ricostruzione di 497 genomi batterici, è stato pubblicato sulla rivista di microbiologia Microbiome. Secondo i ricercatori, potrà fornire informazioni utili sugli effetti dei cambiamenti climatici sui microorganismi sia negli ambienti estremi sia in altre realtà come le Alpi. Gli esperti hanno rinvenuto le comunità microbiche criptoendolitiche nelle rocce estratte dalle valli secche di McMurdo.

L’Università della Tuscia, che coordina il progetto sulla ricostruzione metagenomica delle comunità endolitiche di Victoria Land, si è occupata del prelievo dei campioni. Il Joint Genome Institute ha a sua volta li ha sequenziati; mentre la Fondazione Mach, con le Unità di biologia computazionale e di entomologia agraria, si è occupata della ricostruzione e datazione dei genomi attraverso le analisi bioinformatiche.

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Identificate 269 nuove specie di batteri in Antartide

“Differenziazione di oltre 410 milioni di anni fa”

La scoperta ha “evidenziato – spiega il bioinformatico Davide Albanese del Centro ricerca e innovazione Fem – come molte di queste specie siano frutto di una differenziazione risalente a più di 410 milioni di anni fa”, ossia molto prima dell’origine dell’Antartide moderna. I ricercatori hanno inoltre appurato come queste “abbiano trovato nelle presenti condizioni ambientali nuove opportunità per diffondersi e diversificarsi”.

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“La loro caratterizzazione – conclude Albanese – ha permesso di identificare i geni che contraddistinguono i batteri antartici dalle specie conosciute più simili, fornendo informazioni utili per quanto riguarda la possibilità di vita al di fuori della Terra“.

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