In Italia il primo trapianto al mondo di trachea su un paziente Covid

Per la prima volta al mondo, all’ospedale Sant’Andrea di Roma, è stato eseguito un trapianto totale di trachea in un paziente post Covid.

In Italia il primo trapianto al mondo di trachea – Meteoweek

L’intervento, descritto oggi nel corso di una conferenza stampa è avvenuto lo scorso 3 marzo su un uomo di 50 anni che aveva l’organo distrutto a causa della malattia e dalle terapie, ed è perfettamente riuscito. “Il paziente ha potuto parlare, respirare e deglutire autonomamente da subito”, ha spiegato Cecilia Menna, chirurga toracica, che ha guidato l’intervento. La trachea è stata sostituita da un frammento di aorta, mantenuto aperto da un cilindro di silicone.

L’intervento

La sostituzione della trachea con un frammento di aorta, che in questo caso è frutto di una donazione di tessuti ed è stato prelevato da cadavere, è una tecnica sviluppata in Francia all’inizio degli anni duemila, ma che in Italia non era mai stata usata per un organo completo. La richiesta di questo tipo di operazione, ha sottolineato Menna, che a soli 35 anni è responsabile del Programma “Tracheal Replacement” del Sant’Andrea all’interno del reparto di Chirurgia toracica diretto da Erino Rendina potrebbe aumentare molto nei prossimi mesi proprio a causa della pandemia. L’intervento chirurgico, che ha coinvolto 5 operatori ed è durato circa 4 ore e mezza, è stato condotto con sofisticate tecniche di anestesia, che hanno permesso di non instituire la circolazione extracorporea.

Ospedale Sant’Andrea – Meteoweek

LEGGI ANCHE: Scoperti altri 4 “furbetti del vaccino”: fornivano false indicazioni sulle loro professioni

La trachea malata è stata rimossa nella sua totalità e successivamente è iniziata la delicata fase di ricostruzione che ha previsto la sua sostituzione con un segmento di aorta toracica criopreservata presso la Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso, diretta da Diletta Trojan e perfettamente adattabile alle dimensioni della via aerea del paziente. “Una delle criticità maggiori nella sostituzione della trachea, tubo rigido e pervio” spiega Cecilia Menna, “è il ripristino della sua rigidità: per questo abbiamo provveduto a inserire all’interno dell’aorta impiantata un cilindro di silicone, la cosiddetta protesi di Dumon, della lunghezza di 10 cm e ripristinato completamente la pervietà aerea, la respirazione, la fonazione e la deglutizione”. Alla presentazione era presente anche Antonella Polimeni, rettrice dell’università. “È un risultato che ci fa essere orgogliosi – ha commentato – anche per il fatto che vede protagonista una giovane chirurga”.

LEGGI ANCHE: Brasile come una “Fukushima biologica”, l’orrore nei reparti Covid: pazienti intubati senza sedativi

Il paziente: sono uscito anche in bici

“Respiravo male ora sono uscito pure in bici, non ho difficoltà nel parlare e se non sto attento mangio molto di più, mi è cambiata la vita”. Parla Giuseppe, 50 anni, che ha passato un mese in terapia intensiva alla fine del 2020 per Covid e che lo scorso 3 marzo è stato sottoposto al trapianto totale di trachea al Policlinico Sant’Andrea di Roma. Dopo l’intervento, ha riferito Cecilia Menna, la chirurga toracica che ha guidato l’intervento, il paziente ha avuto una polmonite postoperatoria risolta, ed è stato dimesso il 22 marzo. L’uomo si è collegato in diretta durante la conferenza stampa organizzata per illustrare l’intervento.

Impostazioni privacy