Emma ammazzata e fatta a pezzi: killer voleva denaro, delitto premeditato

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Emma ammazzata e fatta a pezzi: killer voleva denaro, delitto premeditato. C’è un testimone, si sta cercando il punto esatto in cui killer ha ucciso Emma

Jacques Ngouenet ha ucciso la fidanzata per denaro. Il 43enne che ha ucciso e fatto a pezzi Emma Pezemo, diceva di vantare un credito di 50mila euro e voleva gli fossero restituiti. A rivelarlo agli inquirenti un testimone con cui Jacques, che poi si è suicidato, si è confidato prima del delitto. Secondo gli inquirenti la richiesta di restituzione del denaro e di un computer che le aveva prestato sarebbero stati causa delle ultime liti della coppia. Discussioni animate in seguito a cui il killer che già aveva problemi psichiatrici, avrebbe progettato il femminicidio.
Il testimone ha raccontato che Jacques si era lamentato con lui per prestiti di soldi che le aveva concesso e della mancata restituzione di un pc guasto che le aveva dato affinché fosse riparato. La testimonianza coincide con quanto scritto dall’uomo nella lettera “confessione” lasciata nella stanza del Centro servizi Papa Giovanni XXIII di viale Romanella dove poi si è impiccato. Nel biglietto, Ngouenet aveva scritto:«non preoccupatevi del corpo di Emma» e poi ha fatto allusioni «a tutto il denaro speso per lei», senza però menzionare l’importo.

La polizia ha cercato di ricostruire le ultime ore di vita della coppia. Emma e Jacques si trovavano insieme in Viale Roma verso le 16 e 30 di sabato pomeriggio. Un altro testimone che risiede in zona ha sentito urlare e li ha visti litigare animatamente. La coppia poi sarebbe andata via con l’auto del fidanzato. Si ipotizza poi che i due abbiano proseguito a discutere in un luogo appartato e l’omicidio possa essere avvenuto nel tardo pomeriggio o nella serata del 1° maggio. Attualmente gli inquirenti sono in cerca del punto esatto in cui Emma è stata assassinata e poi fatta a pezzi. Quest’ultimo passaggio potrebbe essere occorso in un bosco o lungo l’argine di un fiume.

L’uomo, dunque, avrebbe premeditato l’omicidio in ogni dettaglio, commettendolo con inaudita ferocia. Nell’auto che ha usato per trasportare i resti della ex non vi sono macchie di sangue, il che fa pensare che l’abbia ripulita.
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Il suicidio di Jacques, invece, è avvenuto dopo 20 ore dalla morte di Emma. L’uomo, in serata, aveva risposto a una chiamata delle coinquiline della ragazza che lo avevano contattato per avere notizie di Emma. Con molta probabilità il killer ha capito che si sarebbe risaliti con facilità a lui e ha deciso di uccidersi.