Uccide la moglie, poi chiama i carabinieri e confessa: “L’ho ammazzata”

Uccide la moglie, poi chiama i carabinieri e confessa: “L’ho ammazzata”

Uccide la moglie, poi chiama i carabinieri e confessa: "L'ho ammazzata" - www.meteoweek.com - Credit: Archivio Meteoweek

L’omicidio è avvenuto all’alba, poco dopo il killer si è autodenunciato al comando dei carabinieri e confessare di aver ucciso sua moglie. 

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Uccide la moglie, poi chiama i carabinieri e confessa: “L’ho ammazzata” – www.meteoweek.com – Credit: Archivio Meteoweek

Omicidio con confessione. È successo ad Avellino, in Campania. I protagonisti della vicenda sono due ultra ottantenni. Lui, il killer, si chiama Gerardo Limongiello e ha 85 anni. Lei, la vittima, si chiamava Antonietta Ficuciello e aveva 83 anni. L’assassinio è avvenuto all’alba. Il marito, al sorgere del sole, ha deciso di soffocare sua moglie con un cuscino mentre stava ancora dormendo. Poi si è alzato e alle 8 del mattino è uscito dalla loro casa in via Iannaccone, nel centro di Avellino a pochi passi dal Tribunale, si è recato al comando provinciale dei carabinieri in via Brigata, e ha confessato tutto.

La confessione

Ho ucciso mia moglie, ha detto Limongiello al militare di guardia durante la mattinata. Così gli agenti sono andati immediatamente nell’appartamento indicato dall’anziano, hanno aperto la porta di casa e trovato la donna distesa sul letto senza vita. La ricostruzione dell’85enne corrispondeva all’immagine – inspiegabile – che i Carabinieri si sono ritrovati davanti. Quello che è risultato più strano ai militari è stato il fatto che tra i due non ci fosse mai stata una discussione o una lite per motivi seri. I coniugi non avevano neanche figli, vivevano insieme da sempre ed erano solo loro due. Non avevano altri motivi per discutere.

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L’unico movente al momento

L’unico motivo per cui il marito avrebbe potuto decidersi a compiere un’azione del genere era la paura di lasciare sua moglie sola e senza alcun sostegno. L’uomo infatti era malato da tempo, condizione che lo aveva portato a sentirsi stanco della vita. Al momento l’85enne si trova ancora nella caserma dei carabinieri in attesa delle decisioni del magistrato. Probabilmente però, vista l’età e le patologie croniche cardiache dell’assassino, non dovrebbe essere trasferito in carcere.

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La vicenda dei fidanzati killer

La notizia dell’omicidio nel sonno dell’83enne arriva a pochi giorni dalla vicenda – sempre ad Avellino – dei due giovani fidanzati killer. Si tratta di Elena Gioia e il fidanzato Giovanni Limata, 18 anni lui e 23 lui. I due hanno assassinato il padre di lei, Aldo Gioia, 53 anni, venerdì 23 aprile scorso perché l’uomo era contrario alla loro relazione. Ma il loro piano prevedeva di sterminare tutta la famiglia della ragazza, comprese quindi anche madre e sorella. Come riporta Il Corriere della Sera, i due si sono scambiati sms in cui pianificavano la strage e poi pensavano di fuggire: “Amo’, ho preparato quattro zaini”. Prima dell’omicidio, i due si erano scritti e lui le aveva chiesto: “Anche tua sorella, hai deciso?”. Ed Elena: “Sì, anche lei, non può restare nessuno”.