Pieraccioni ricorda Luana: “Aveva fatto la comparsa in un mio film. Notizia terribile”

La morte di Luana D’Orazio scuote gli animi del paese e fa riflettere su un problema che continua a ripresentarsi ogni anno: le morti sul lavoro.

Pieraccioni con Luana D'Orazio

Se è vero che la pandemia da Covid-19 ha mietuto vittime su vittime nel corso dell’ultimo anno, è anche vero che, purtroppo, non sono diminuite le morti sul lavoro. Tra Prato e Pistoia quest’anno si registra il secondo infortunio mortale in un’azienda tessile: il 2 febbraio Sabri Jaballah, 23 anni, schiacciato da una pressa a Montale, e adesso Luana D’Orazio, trascinata nel rullo dell’orditoio a cui stava lavorando. Al momento è aperta un’inchiesta per chiarire cosa non abbia funzionato nel macchinario, compresa la fotocellula di sicurezza. L’unica certezza è che questa morte lascia dietro di sé un dolore immenso.

Cosa è successo

Luana D’Orazio, 22 anni, originaria di Pistoia, lavorava da circa un anno in un’azienda tessile del distretto di Prato, a Oste di Montemurlo. L’incidente che le ha tolto la vita è avvenuto nella mattina di lunedì 3 maggio, quando la giovane è rimasta impigliata nel rullo del macchinario a cui stava lavorando (l’orditoio) che l’ha trascinata uccidendola. Una scena straziante quella a cui ha assistito il collega che l’ha ritrovata pochi istanti dopo. L’allarme in fabbrica è scattato subito: sul posto sono arrivati vigili, carabinieri e sanitari, ma purtroppo ogni tentativo di soccorso è stato vano. La Procura di Prato ha aperto un fascicolo di indagine per chiarire “cosa non abbia funzionato nel macchinario, compresa la fotocellula di sicurezza”, ha spiegato il procuratore capo, Giuseppe Nicolosi. 

Luana D'Orazio

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Il ricordo di Leonardo Pieraccioni

Nel frattempo, sono in tanti a stringersi nel dolore per la morte di Luana. Tra coloro che l’hanno ricordata, c’è anche l’attore e regista Leonardo Pieraccioni. Quest’ultimo, sulla pagina Facebook della trasmissione Che tempo che fa, ha riportato le seguenti parole: “L’ho avuta come comparsa in un mio film, Se son rose, nella scena di una festa. Il ricordo di quella scena di una festa spensierata di ventenni aggiunge ancora più dolore. Perché la vita a vent’anni dovrebbe essere e continuare così, come una festa. È una notizia terribile, vista la sua età e la modalità dell’incidente. Lascia un bambino di cinque anni, non ci sono parole. Per quanto possa servire, mando un abbraccio fortissimo alla sua famiglia”. 

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Lo sciopero indetto dai sindacati

Il tragico evento ha immediatamente richiamato quello di pochi mesi fa, quando il 2 febbraio Sabri Jaballah, 23 anni, aveva perso la vita schiacciato da una pressa a Montale. Alla luce di questi avvenimenti, i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Prato, hanno deciso di proclamare 4 ore di sciopero per venerdì 7 maggio, sottolineando che “Non si può non rilevare che ancor oggi si muore per le stesse ragioni e allo stesso modo di cinquant’anni fa: per lo schiacciamento in un macchinario, per la caduta da un tetto”. Purtroppo il progresso tecnologico non sembra aver risolto il problema delle morti sul lavoro, una piaga che continua ad affliggere la società e che ogni anno toglie la vita a centinaia di persone.

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