La virologa Capua: “Immunità di gregge? Negli Usa la vedo difficile. Colpa del sottovalutismo”

La virologa Ilaria Capua ha espresso la sua opinione riguardo il calo delle vaccinazioni negli Stati Uniti, dato che sono passate da 3 milioni a 2,2 milioni al giorno. “La ragione non è una sola, ma mi sento di dire che c’è ancora una fascia di popolazione che sottovaluta moltissimo questa emergenza sanitaria e che rifiuta la vaccinazione o non ne vede il beneficio”, spiega la virologa parlando del fenomeno più come ‘sottovalutismo che negazionismo. Di conseguenza, l’immunità di gregge sembra lontana, poiché, “ha bisogno di tempo per svilupparsi, con la vaccinazione si accelera. Certo che, se una fetta significativa della popolazione non si vaccina e sono in atto misure di restrizione (che fanno circolare il virus meno, ma impediscono anche che si sviluppino anticorpi), l’immunità di gregge arriverà più tardi. A questa pandemia abbiamo risposto con la vaccinazione in maniera estremamente efficace: non era scontato che in un anno avessimo vaccini che funzionano”. 

immunità di gregge

“Questo perché ci sono tutta una serie di leader che hanno un punto di vista diverso da quello scientifico sulla gestione dell’epidemia”, prosegue la Capua, che non si sente “di dire che lo scetticismo sia un problema che riguarda specificatamente gli afroamericani; è chiaro che le pandemie sono eventi trasformazionali che fanno emergere delle fragilità dei sistemi: una delle indubbie fragilità negli Stati Uniti è il divario che c’è sull’assistenza medica e l’approccio alla salute tra le varie etnie”. 

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“Non si può dare la colpa a chi è in posti remoti o svantaggiato”, continua la virologa, “La campagna vaccinale è andata benissimo finché è stata condotta tra la popolazione consapevole che ha fatto di tutto per vaccinarsi. Adesso bisogna lavorare sugli scettici. Alcuni Stati, tra cui la Florida, hanno sollevato le restrizioni: qui metà della popolazione segue quello che io chiamerei non tanto negazionismo ma ‘sottovalutismo’. Quindi, molte voci della Sanità pubblica americana si stanno attivando per recuperare questa fascia di popolazione, che in questo momento può fare la differenza”. 

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