Disastro M5S: tra liti con Casaleggio, calo di consensi e mancati accordi col Pd

Il M5S trascina l’Associazione Rousseau in una lotta tra avvocati e irruzioni in ufficio. E col Pd l’alleanza è solo sulla carta, le amministrative sono un disastro annunciato

Continua la “guerra civile” del Movimento 5 Stelle, una lotta che dal piano politico si è definitivamente spostata in tribunale e si combatte a colpi di avvocati, carte bollate e dichiarazioni. Il M5S pretende che Davide Casaleggio e la sua società cedano i dati relativi agli iscritti della Piattaforma Rousseau, punto nevralgico nella gestione delle future campagne elettorale dei pentastellati dopo il divorzio con il figlio di Gianroberto. L’elenco degli iscritti è un passaggio fondamentale per il nuovo M5S targato Conte/Di Maio e per la sua rifondazione. L’investitura ufficiale dell’ex-premier infatti può avvenire solo dopo una votazione on-line, come già esplicitato da Beppe Grillo, tra i sostenitori. Ma il tempo stringe anche in vista delle prossime amministrative in cui i pentastellati devono chiudere la questione formale della costituzione del nuovo partito.

Nei giorni scorsi il M5s ha fatto sapere di essersi rivolto al Garante della privacy per risolvere la questione, garante che però ancora non si è espresso. In un post pubblicato ieri sera su Facebook Il Movimento 5 stelle fa sapere di avere ordinato all’associazione Rousseau, responsabile del trattamento dei dati, “di restituire al M5s i dati relativi agli iscritti del Movimento, diffidandola dal continuare ad utilizzarli, indicando il termine di 5 giorni per organizzarsi e provvedere alla restituzione [..]. Oggi, decorso tale termine e previa ulteriore comunicazione di conferma, i nostri esperti informatici e periti forensi si sono recati presso gli uffici dell’associazione Rousseau per ricevere i dati in consegna. Purtroppo, l’Associazione Rousseau, non ha provveduto alla consegna e ciò è oggettivamente grave e palesemente illegittimo”.

È inaccettabile che un soggetto privato possa tentare di ostacolare l’attività di una forza politica del Parlamento e di governo, accampando pretestuose e incomprensibili motivazioni, anche di natura economica” scrivono fonti del Movimento. “I dati degli iscritti, nei prossimi giorni, torneranno nella disponibilità del Movimento 5 stelle, questo è certo! I dati degli iscritti sono essenziali per consentire l’esercizio della partecipazione e della democrazia diretta, che oggi è impedito da questo grave ostruzionismo. Chi ha rallentato questo processo si assumerà tutte le responsabilità nelle sedi giudiziali penali, civili e amministrative per il danno che sta causando al Movimento 5 stelle“.

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LA REPLICA DELL’ASSOCIAZIONE ROUSSEAU 

A rispondere è Enrica Sabatini, socia di Casaleggio, che ha spiegato come cambiare la titolarità dei dati: “Ogni iscritto”, si legge, “può esercitare il diritto alla portabilità dei dati (ex art. 20 Gdpr) e richiedere il trasferimento ad altro Titolare, tra cui ad esempio Associazione Rousseau”. E ha continuato indicando l’esatta procedura, previa autorizzazione comunicava via mail. Inoltre secondo Sabatini, negli ultimi giorni è diventato sempre più “la preoccupazione di vedere violati i propri diritti, ha spinto tantissimi a rivolgersi a noi per essere tutelati: ci hanno chiesto di non consentire il trasferimento dei propri dati a persone non legittimate e, dall’altra, in meno di 20 giorni oltre mille persone hanno deciso di disiscriversi dal M5s e di impedire che i propri dati vengano consegnati, contro la loro volontà, a soggetti terzi”.

Vito Crimi, “reggente” del M5S

IL “BLITZ” DI VITO CRIMI

La scena si tinge di tratte tragicomiche con Vito Crimi nel pomeriggio di ieri quando, insieme ai tecnici inviati dal M5S nella sede di Casaleggio, è arrivato anche il reggente del Movimento. “Oggi pomeriggio si è verificata una imbarazzante ‘sceneggiata’ messa in atto da parte dell’ex reggente Vito Crimi insieme al Tesoriere Claudio Cominardi che hanno inviato tre persone presso la sede dell’Associazione Rousseau per ‘requisire’ i dati degli iscrittiscrive in una nota stampa l’Associazione Rousseau. “A suonare il campanello i tre emissari avranno trovato ad attenderli un ufficio vuoto dal momento che, come risaputo, i dipendenti di Rousseau sono in Cig“.

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IMMINENTE DISASTRO ALLE AMMINISTRATIVE?

Intanto Conte e Di Maio stanno organizzando un disastroso piano per le prossime amministrative di autunno. A Roma il pasticcio è fatto: non c’è l’accordo per una candidatura unitaria, Nicola Zingaretti, il favorito a ricoprire la poltrona di sindaco nella coalizione di Centrosinistra, il quale si è defilato lasciando il campo all’ex-ministro Roberto Gualtieri sostenuto dal solo Pd. Il M5S ora si fa possibilista nel provare a rieleggere Virginia Raggi al Campidoglio. A Napoli la partita è incerta: niente da fare per Roberto Fico. Luigi Di Maio e Andrea Orlando propongono il nome dell’ex-ministro dell’Università nel Conte II Gaetano Manfredi, che però in queste ore si dice indisponibile poiché “il Comune presenta una situazione economica e organizzativa drammatica. Le passività superano abbondantemente i cinque miliardi di euro tra debiti e crediti inesigibili“. Anche Torino non c’è ancora un nome. Giuseppe Conte vorrebbe un candidato civico e pensa al rettore del Politecnico Guido Saracco, che però è anch’egli non disponibile. Il segretario del Pd Enrico Letta ha dichiarato che non c’è convergenza su un nome comune e l’attuale sindaca Chiara Appendino fa sapere che “al ballottaggio non appoggeremo un dem“. Tutto questo si tradurrà inevitabilmente non solo in una decisa perdita di consenso rispetto alle scorse amministrative, ma anche in una probabile sconfitta contro gli avversari del Centrodestra.

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