Dopo la frattura di Roma, Conte prova il candidato unico Pd-M5S a Torino

Il leader in pectore dei cinquestelle, Giuseppe Conte, tenta di risollevare l’alleanza con i dem per le comunali di Torino. 

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Dopo la frattura di Roma, Conte prova il candidato unico Pd-M5S a Torino – www.meteoweek.com – Giuseppe Conte, ex premier e leader in pectore del Movimento 5 stelle. Credit: Archivio Meteoweek

Torino come Roma. Le prossime elezioni amministrative nella Capitale e nella città attualmente governata dalla pentastellata Chiara Appendino mettono in crisi l’alleanza tra Movimento 5 stelle e Partito democratico. A Roma, dopo mesi di incertezza, l’accordo sembra essere raggiunto solo sul ballottaggio. I due gruppi politici si sosterranno a vicenda nel secondo turno delle urne, ma prima presenteranno due candidati differenti.

A Torino invece la situazione sembra ancora in alto mare. Da una parte c’è la sindaca in carica, che assicura ai suoi elettori che il Movimento non voterà al ballottaggio per il candidato dei dem. Ma dall’altra c’è il leader in pectore dei cinquestelle, Giuseppe Conte, che rilancia la possibilità che a Torino dem e pentastellati corrano insieme scegliendo un candidato civico. In particolare avrebbe “puntato” su Guido Saracco, rettore del Politecnico, che però si è già tirato indietro. L’ex premier insomma cerca di tenere una linea di mutuo soccorso, anche se all’interno dello stesso Movimento non è chiaro chi detenga la leadership.

Le parole di Appendino su un’eventuale alleanza con i dem

Ad aggiungere astio tra dem e pentastellati le dure parole di Appendino nei confronti di un’alleanza M5s-Pd nella sua città: “Lo scenario che mi sento di escludere al 100% è che noi appoggiamo il Pd al ballottaggio”, ha detto la prima cittadina di Torino. E ha sottolineato: “Come ha detto qualcuno i matrimoni combinati non funzionano. O costruisci un progetto politico prima, in cui tutti credono e che crea coinvolgimento, oppure non funzionano. E non funzionano certamente in dieci giorni tra primo e secondo turno”.

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Il no di Enrico Letta

La frattura di Roma sembra troppo profonda. Almeno stando alle parole del segretario del Pd, Enrico Letta, pronunciate durante un’intervista rilasciata a Il Messaggero. “Sono due città dove nel 2016 il Pd ha straperso e dove sono andate al governo due sindache sul cui operato il nostro giudizio è negativo, non c’è possibilità di alcuna convergenza, ha spiegato Letta a proposito delle amministrative di Roma e Torino. Anzi, si è corretto, il giudizio è “molto negativo” per quel che riguarda Raggi, dal momento che “Roma è scesa nella scala italiana, europea, globale”. Ciò non toglie, ha infine aggiunto il numero uno dei dem, “il rapporto con i Cinque Stelle continua.

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Lo ha spiegato chiaro e tondo, Letta, qual è il problema dell’alleanza M5s-Pd in due città come Roma e Torino: “Il Pd in questi anni era all’opposizione ed ha criticato l’operato delle sindache Raggi e Appendino. Quindi sarebbe un’ipocrisia e un progetto fallimentare unire le forze politiche in questi due comuni: “A Roma e Torino – ha detto senza mezzi termini – è impossibile un accordo”. Anche nella città di Appendino, come nella Capitale, i dem si affideranno alle primarie per scegliere il loro candidato.

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