Denise Pipitone, l’autore della lettera anonima incontra il legale della famiglia: “La sentivo urlare dalla macchina”

Denise Pipitone, l’autore della lettera anonima risponde all’appello e incontra il legale della famiglia. La sua ricostruzione: “Sentivo Denise urlare da una macchina, era insieme a tre persone”.

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Denise Pipitone -meteoweek.com

Dopo la richiesta di farsi vivo lanciata dal penalista Giacomo Frazzitta, l’autore della lettera anonima spedita giorni fa lancia nuove dichiarazioni. Dichiarazioni con le quali confermerebbe come “la bambina piangeva e gridava mamma, mamma!” mentre veniva portata via da una macchina. Come viene riportato dal quotidiano Livesicilia, l’uomo si sarebbe incontrato con l’avvocato della famiglia di Denis Pipitone all’interno dello stesso studio legale del professionista.

La ricostruzione dell’autore anonimo

Secondo quanto si apprende, il penalista Giacomo Frazzitta avrebbe incontrato nelle scorse ore l’autore della missiva anonima spedita qualche giorno fa da un testimone che avrebbe assistito al rapimento di Denise Pipitone. L’uomo – di cui non vengono comunque rese note le generalità e viene mantenuto l’anonimato –  avrebbe raccontato di aver visto la piccola portata via in macchina insieme a tre persone. Il giorno della sua scomparsa, avrebbe raccontato, la bimba piangeva e chiedeva aiuto chiamando sua mamma.

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Le ricostruzioni vengono dopo l’ennesimo appello lanciato dal legale sia ai testimoni che alle autorità. Da quanto si apprende, l’autore della lettera sarebbe rimasto in silenzio tutto questo tempo per paura di subire qualche ritorsione. Con la nuova indagine aperta dalla procura di Marsala, ad essere ora indagata è Anna Corona, sulla quale è stata avviata una perizia di parte sull’alibi. Affidata alla consulente Sara Cordella di Venezia, grafologa forense, con la perizia si vuole accertare la mano che ha posto la firma sul registro delle presenze dell’albergo dove lavorava Corona.

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Dal canto suo, infatti, la donna non ha mai smesso di sostenere che era a lavoro quando la piccola venne rapita, ma dagli acceramenti sarebbe emerso che in un lasso di tempo coincidente con la scomparsa della bimba si era allontana dall’hotel. Sarebbe stata Francesca Adamo, collega della donna, a firmare per lei il registro presenze, con l’orario d’uscita fissato alle 15:30. A raccontarlo sarebbe stata la stessa Adamo in un’intervista televisiva. Se la perizia dovesse confermare le sue dichiarazioni, l’alibi di Corona cadrebbe e potrebbero avvicendarsi nuove svolte nelle indagini – nella quale appaiono già alcune intercettazioni.

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