Se nel mondo dobbiamo garantire il nostro impegno, la nostra correttezza e onestà, a Dio spetta la parte più profonda del nostro cuore

Liturgia di oggi Martedì 1 Giugno 2021
- SAN GIUSTINO MARTIRE, MEMORIA7
Mi hanno raccontato menzogne gli orgogliosi
che non seguono la tua legge:
davanti ai re parlerò dei tuoi insegnamenti
e non dovrò vergognarmi. (Cf. Sal 118, 85.46)
Prima Lettura
Rimasi cieco.
Dal libro di Tobìa
Tb 2,9-14
Io, Tobi, in quella notte di Pentecoste, dopo aver seppellito il morto, mi lavai, entrai nel mio cortile e mi addormentai sotto il muro del cortile. Per il caldo che c’era tenevo la faccia scoperta, ignorando che sopra di me, nel muro, stavano dei passeri. Caddero sui miei occhi i loro escrementi ancora caldi, che mi produssero macchie bianche, e dovetti andare dai medici per la cura. Più essi però mi applicavano farmaci, più mi si oscuravano gli occhi, a causa delle macchie bianche, finché divenni cieco del tutto.
Per quattro anni rimasi cieco e ne soffrirono tutti i miei fratelli. Achikàr, nei due anni che precedettero la sua partenza per l’Elimàide, provvide al mio sostentamento.
In quel tempo mia moglie Anna lavorava a domicilio, tessendo la lana che rimandava poi ai padroni, ricevendone la paga. Ora nel settimo giorno del mese di Distro, quando tagliò il pezzo che aveva tessuto e lo mandò ai padroni, essi, oltre la mercede completa, le fecero dono di un capretto da mangiare.
Quando il capretto entrò in casa mia, si mise a belare. Chiamai allora mia moglie e le dissi: «Da dove viene questo capretto? Non sarà stato rubato? Restituiscilo ai padroni, poiché non abbiamo nessun diritto di mangiare una cosa rubata». Ella mi disse: «Mi è stato dato in più del salario». Ma io non le credevo e le ripetevo di restituirlo ai padroni e per questo mi vergognavo di lei. Allora per tutta risposta mi disse: «Dove sono le tue elemosine? Dove sono le tue buone opere? Ecco, lo si vede bene da come sei ridotto!».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale – Dal Sal 111 (112)
R. Saldo è il cuore del giusto che confida nel Signore.
Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta. R.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme,
Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria. R.
Il Vangelo di oggi Martedì 1 Giugno 2021
Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,13-17
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.
Parola del Signore.
La parte più profonda del cuore | Il commento al Vangelo di oggi Martedì 1 Giugno 2021
Gesù risponde per le rime ai farisei che vogliono metterlo alla prova, quasi sperando che Gesù sia accusabile di sobillare il popolo contro Cesare. Ma Gesù conosce i loro cuori e, senza sdegno ma con fermezza, risponde loro che ciò che si deve al mondo va dato al mondo, e ai doveri che esso impone; ciò che è di Dio va invece dato a Dio.
Il commento al Vangelo di ieri
Gesù non ci dice che dobbiamo essere “fuori dal mondo”: ci dice che chi crede in lui appartiene a Dio, ma la correttezza, la lealtà, e il saper vivere non devono mancare, altrimenti si cadrebbe nell’ipocrisia di chi dice di amare Dio e poi non si comporta bene col prossimo. Cosa dobbiamo al mondo e a Dio? A Dio dobbiamo il nostro cuore. Se nel mondo dobbiamo garantire il nostro impegno, la nostra correttezza e onestà, a Dio spetta la parte più profonda del nostro cuore: l’amore, la fedeltà, la gratitudine, la lode.