Processo Ilva, parla uno degli avvocati delle parti civili [VIDEO]

Un commento a caldo da parte dell’avvocato Andrea Blonda, che rappresenta una delle centinaia di parti civili nel controverso e complesso processo “Ambiente Svenduto”.

“Io credo che questo processo abbia reso evidente un fallimento, quello della politica”. Basterebbe questo commento, forse, a descrivere il senso profondo di uno dei processi più complessi ed “indigeribili” della storia del nostro paese. Parliamo del processo sull’inquinamento ambientale prodotto dallo stabilimento siderurgico dell’ex Ilva di Taranto, il processo “Ambiente Svenduto”.

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La frase è stata pronunciata nel corso dell’intervista che potete guardare in apertura di questo articolo dall’avvocato Andrea Blonda, che segue questo processo fin dall’inizio, dalle due udienze preliminari. L’avvocato rappresenta nel processo un ente di edilizia pubblica che possiede oltre cento appartamenti nel quartiere Tamburi di Taranto. Parliamo dell’area praticamente adiacente all’enorme stabilimento Ilva, che ha registrato la maggior parte dei danni – a persone e beni immobili – oggetto del processo.

Nove anni di procedimento penale che è giunto due giorni fa alla sentenza di primo grado, che ha visto Fabio e Nicola Riva, ex proprietari e amministratori della struttura, condannati rispettivamente a 22 e 20 anni di prigione. I due sono stati condannati per concorso in associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze alimentari, alla omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro. Insieme a loro altri condannati, tra cui l’ex presidente della Regione Puglia Vendola, condannato a tre anni e mezzo di carcere per concussione aggravata in concorso.

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Sentenze che andranno confermate, eventualmente, negli altri due (almeno) gradi di giudizio che la legge prevede, ma che tracciano una mappatura di responsabilità ed omissioni importanti, rispetto ad una drammatica vicenda che ha visto coinvolta una intera comunità, per decenni. Nel corso dell’intervista l’avvocato Blonda riassume i passaggi più salienti del lungo processo che ora, presumibilmente, passerà attraverso la valutazione dei giudici d’Appello. Ma il commento finale dell’avvocato è forse il passaggio che colpisce di più: “Perchè – si domanda Blonda – l’equilibrio tra il lavoro, la produzione, l’ambiente e la salute (ricordiamo che l’Ilva ha dato lavoro a tanti cittadini di Taranto) non è stato gestito a livello politico (nel corso di molti anni, ndr)? Perchè si è preferito aspettare che fossero i giudici ad intervenire nel merito di una faccenda così delicata? I giudici applicano la legge”. Una domanda che in molti si sono fatti: non è un caso che anche la politica stessa sia finita sul banco degli imputati.

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