Ciro Grillo e le foto oscene con la ragazza addormentata: “Una goliardata che non rifarei”

Ciro Grillo e i tre amici, indagati per abusi sessuali su una diciottenne, devono difendersi anche dall’accusa di avere realizzato foto e video osceni ritraenti un’altra ragazza, la quale in quel momento dormiva. Il figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle nega di essere stato presente, ma la versione non combacia con quella degli altri. Gli inquirenti avranno il compito di identificare coloro che sono rappresentati nelle immagini, di cui non si vede il volto. La Procura, intanto, ha chiesto il rinvio a giudizio per i quattro genovesi.

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Ciro Grillo è accusato di violenza sessuale insieme a tre amici – meteoweek.com

La Procura di Tempio Pausania è chiamata a emettere un giudizio nei confronti di Ciro Grillo e degli amici Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia non soltanto per il reato di violenza sessuale ai danni di Silvia, una diciottenne conosciuta durante una vacanza a Porto Cervo. I primi tre, infatti, sono anche accusati di avere registrato un video e di avere scattato delle fotografie oscene accanto a una ragazza che dorme, Roberta. Questo episodio non è invece contestato al quarto ragazzo della compagnia, poiché in base alle testimonianze di tutti era nella sua stanza a riposare (dopo avere avuto il primo rapporto sessuale con la italo-norvegese, la quale afferma di non essere stata consenziente). I quattro ragazzi originari di Genova hanno rinunciato a sottoporsi ad un nuovo interrogatorio. prima che si giungesse alla richiesta di rinvio a giudizio da parte del procuratore Gregorio Capasso e della sostituta Laura Bassani. Le ultime dichiarazioni rilasciate agli inquirenti, dunque, risalgono ad aprile 2021. Proprio in quell’occasione il gruppo ha commentato le immagini pornografiche realizzate accanto all’inconsapevole vittima.

La versione di Ciro Grillo e degli amici sulle foto

Una stupidata. Così Ciro Grillo e i tre amici definiscono la realizzazione di foto e video in cui Roberta, mentre dorme, viene accerchiata dai loro organi genitali. “Un gesto che non rifarei, anche se voglio ribadire che è stata una cosa goliardica, a mo’ di scherzo“, ha ribadito agli inquirenti il figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle. Sulla stessa scia gli altri due. “Ammetto che si è trattato di un brutto scherzo, ribadisco che non vi era alcun intento particolare di natura sessuale ma era soltanto un gioco. Mi pento solo per il fatto che si è trattato di un brutto scherzo, che ovviamente non rifarei“, ha detto Vittorio Lauria. “È stato un atto stupido, privo di qualunque istinto di natura sessuale e che è stato fatto solo per gioco senza mai toccare la ragazza e senza mai avvicinarci a lei. (…) Mi sento di poter dire che è stata una stupidaggine non bella da vedere e che oggi non rifarei perché credo di essere maturato in questi due anni“, queste le parole di Edoardo Capitta. Non era presente, invece, stando alle versioni di tutti, Francesco Corsiglia.

Ciro Grillo, inoltre, ha cercato di prendere le distanze sull’episodio dagli altri tre amici. La settimana scorsa ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee ai Carabinieri di Genova. In particolare, ha sostenuto di stare già dormendo mentre venivano scattate le fotografie. Egli apparirebbe, piuttosto, soltanto in un breve video. “Erano le 6.25 ed ero a una distanza debita. Poi sono andato a dormire“. Una versione che non combacia con quelle di Vittorio Lauria, in quale non ha mai escluso la sua presenza, e di Edoardo Capitta. “Le foto le abbiamo fatte un po’ tutti“, ha detto quest’ultimo. I tre, ad ogni modo, sono concordi nel dire che si trattasse soltanto di un semplice gioco. Il capo di imputazione, ad ogni modo, non ha margini di interpretazione. La Procura di Tempio Pausania dovrà esclusivamente cercare di capire chi siano i soggetti ritratti nel materiale a sfondo sessuale, dato che i volti non sono visibili.

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Ciro Grillo
Ciro Grillo nel corso di una recente vacanza – meteoweek.com

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Le indagini sulla violenza sessuale

Il 25 giugno, nell’udienza preliminare del processo, ad ogni modo, le discussioni verteranno più che altro sulle accuse di violenza sessuale di gruppo. I quattro ragazzi stanno valutando la possibilità — sempre più concreta — di richiedere il processo con rito abbreviato. Nelle scorse settimane hanno cercato, ribadendo che Silvia era consenziente, di convincere il procuratore Gregorio Capasso e la sostituta Laura Bassani ad archiviare il caso. I tentativi, tuttavia, sono stati inutili e adesso è plausibile che una condanna possa arrivare. Il materiale a disposizione dei magistrati è consistente. In particolare, grande rilevanza avranno i dati contenuti nei telefoni cellulari sequestrati ai tre imputati, tra cui “messaggistica, foto, video e altro”, nonché i dati informatici di Facebook, Instagram e di altri social network utilizzati per comunicare.

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