Trovano la casa vuota al risveglio: “Ci hanno narcotizzato, anche i cani”

Un furto insolito per l’ex consigliere comunale Alfonso Saetta, che è stato derubato durante la notte senza accorgersi di nulla. 

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Trovano la casa vuota al risveglio: “Ci hanno narcotizzato, anche i cani” – www.meteoweek.com – Credit: Pixabay

Un Rolex Daytona in acciaio da collezione, una sigaretta elettronica, centinaia di euro in contanti, un portabanconote in oro, una collana d’oro con crocifisso e fede nuziale, diversi vestiti, profumi e borse da donna. E un paio di scarpe da ginnastica da 25 euro. Questo il “bottino” della refurtiva prelevata dalla casa dell’ex consigliere comunale Alfonso Saetta, a Zelarino, durante la notte tra mercoledì 9 e giovedì 10 giugno. Il tutto mentre lui e la moglie dormivano in camera da letto. La stranezza sta nel fatto che proprio in quella stanza i ladri sono andati a rovistare indisturbati, probabilmente dopo aver narcotizzato i proprietari di casa.

La scoperta del furto

Ad accorgersi del furto la moglie dell’ex consigliere che, alle 4:30 di notte, si è alzata per andare in bagno. Con le luci spente, è inciampata su qualcosa. Quando ha acceso la luce per scoprire di cosa si trattasse, la scoperta del furto. Sul pavimento dell’appartamento c’era di tutto: vestiti, gioielli, profumi, scarpe. Tutto era sottosopra, mostrando chiaramente il passaggio dei ladri nella proprietà. Secondo le prime ricostruzioni, i criminali sarebbero entrati nella villetta in via dei Centauri verso le 2:30 di notte. Si sarebbero introdotti attraverso la finestra dello studio. Da lì, sono passati in ogni stanza della casa per poi uscirne dopo più o meno un’ora. Sono stati subito allertate le forze dell’ordine: sono arrivati prima gli agenti delle Volanti, per ispezionare le camere danneggiate, poi gli specialisti della scientifica.

Le modalità del furto

A preoccupare gli investigatori è soprattutto la modalità con cui i delinquenti si sono introdotti in casa. Come racconta Saetta, infatti, i ladri “hanno fatto i loro comodi per quasi un’ora, hanno frugato nei comodini delle camere da letto, a venti centimetri dalla nostra testa, hanno cercato in ogni colto dell’armadio a sei scomparti doppi, arrivando ad arrampicarsi pure fino ai colti più alti, hanno alzato la rumorosissima tapparella della camera di mia moglie, si sono versati da bere e hanno pure provato le nostre sigarette elettroniche, si sono spruzzati addosso i profumi e hanno cercato un paio di scarpe che gli andassero bene. E nessuno si è svegliato. Né lui, né la moglie, né il figlio. Ma l’elemento più strano è la mancanza di una reazione da parte dei cani: un bassotto dal pessimo carattere che solitamente morde gli ospiti e un molosso da sessanta chili abituato alla guardia.

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Per questo l’ex consigliere non ha dubbi: Ci hanno narcotizzati, probabilmente spruzzando qualcosa attraverso le finestre. Altrimenti non si spiegherebbe come mai nessuno abbia sentito nulla. Quando si sono svegliati mia moglie e mio figlio avevano la bocca secca, lui ha avuto anche un conato di vomito, ma quello potrebbe essere stato dovuto anche al nervosismo derivato dalla situazione”. E allo stesso modo gli animali domestici avrebbero subito i “postumi” della narcotizzazione, restando insolitamente docili per tutta la mattina e riprendendo il loro consueto carattere vivace dopo mezzogiorno.

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I tentativi di furto nelle case della zona

Casa Saetta non sarebbe stata l’unico bersaglio dei ladri. Sembra infatti che i criminali abbiano prima cercato di entrare in un’abitazione vicina, venendo però messi in fuga dall’allarme antifurto. Il tentativo è stato tuttavia registrato dalle telecamere a circuito chiuso installate dal vicino dell’ex consigliere, che mostrano tre persone coperte con cappelli e mascherina, e una quarta che aspetta in auto. “Hanno preso di mira diverse case in zona – ha detto ancora Saetta – so di almeno tre o quattro famiglie che la scorsa notte hanno registrato un tentativo di furto”. Per rintracciarli, oltre alle immagini video, la scientifica potrebbe ricorrere all’analisi del Dna sulla sigaretta elettronica che hanno fumato o sulla bottiglia d’acqua che hanno preso senza problemi dal frigo durante il furto.

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