Raffaella Carrà, il caschetto biondo? E’ finto, i suoi veri capelli FOTO

Raffaella Carrà è indubbiamente uno dei volti più apprezzati del piccolo schermo italiano, ma cosa si nasconde dietro al suo iconico caschetto biondo? Scopriamo di più.

 

Definita non a caso la regina della televisione italiana, Raffaella in poco tempo è riuscita a conquistare l’attenzione del pubblico da casa grazie a programmi come Canzonissima, Carramba! Che sorpresa o il Festival di Sanremo del 1997.

 

Il successo della showgirl

Oltre all’attività da conduttrice e showgirl in svariati programmi televisivi, Raffaella ha anche preso parte a diverse pellicole cinematografiche. Il debutto sul grande schermo è avvenuto da piccolissima, quando a soli 8 anni partecipò come attrice bambina al film di Mario Bonnard Tormento del passato del 1952. Dopo aver conseguito il diploma al Centro sperimentale di Cinematografia, Carrà non si è più fermata prendendo parte a moltissime produzioni cinematografiche. Raffaella può inoltre vantare altri grandi successi come cantante che le hanno permesso di oltrepassare i confini italiani ottenendo fama internazionale grazie alla sua musica.

 

I capelli di Raffaella Carrà

Nonostante una delle caratteristiche più iconiche della showgirl sia il suo caschetto biondo, i suoi capelli non sempre stati così. Infatti Raffaella nasce con una capigliatura mossa e castana anche se purtroppo sono poche le testimonianze che la vedono con un’acconciatura diversa da quella che tutti conosciamo. Cercando tra i diversi film a cui ha preso parte, è possibile trovare “Il colonnello Vin Ryan” del 1965, in cui Carrà ha una capigliatura lontanissima dal famoso caschetto biondo.

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Il vero cognome di Raffaella

Un altro aneddoto molto curioso riguardo Raffaella, ha a che fare con il suo cognome, Carrà, che in realtà non è altro che uno pseudonimo. Infatti la showgirl esordì come attrice con il suo nome reale, Raffaella Pelloni, per poi cambiarlo su consiglio del regista Dante Guardamagna. In particolare l’uomo ebbe l’intuizione di associare il suo nome – che richiama quello del pittore Raffaello Sanzio – al cognome di un altro grande artista italiano, Carlo Carrà.

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