Draghi sui migranti: “Regolamento di Dublino da superare, serve impegno comune”

Mario Draghi è intervenuto quest’oggi alla Camera per una serie di comunicazioni in vista del Consiglio europeo in programma il 24 e 25 giugno: tra i tanti temi trattati dal Presidente del Consiglio, che alle 15.00 sarà invece in Senato, anche quello relativo alla gestione dei migranti da parte dell’Unione Europea.

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Mario Draghi, il Presidente del Consiglio – meteoweek.com

Il lungo intervento di Mario Draghi alla Camera questa mattina ha toccato un gran numero di temi importanti: dall’economia in ripresa alla pandemia di Covid-19, fino ai migranti. Gli argomenti in questione sono in agenda in vista del Consiglio europeo, in programma il 24 e il 25 giugno. Il Presidente del Consiglio, in merito all’immigrazione, ha ribadito la necessità di impegnarsi per il controllo dei flussi ed il sostegno di coloro che sono maggiormente vulnerabili. Un impegno che, tuttavia, non può in alcun modo essere assunto da un solo Paese, come spesso accaduto in questi mesi per l’Italia, che si è ritrovata da sola a contrastare gli sbarchi. Da definire, inoltre, il definitivo superamento del Regolamento di Dublino, ormai non più adatto in quanto nato per gestire un numero di arrivi decisamente più contenuto rispetto a quello attuale.

Draghi sul tema dei migranti

Un altro tema che ci riguarda da vicino è quello della gestione dei flussi migratori, che torna ad essere in agenda al Consiglio Europeo su precisa richiesta dell’Italia. Come ho dichiarato in passato, il Governo vuole gestire l’immigrazione in modo equilibrato, efficace e umano. Ma questa gestione non può essere soltanto italiana. Deve essere davvero europea“. Così Mario Draghi, nel corso del suo intervento nell’aula della Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo in programma il 24 e 25 giugno, ha introdotto il focus sul migranti. Il Presidente del Consiglio ha dunque rivolto un appello agli altri Paesi dell’Unione Europea. “Occorre un impegno comune che serva a contenere i flussi di immigrazione illegali; a organizzare l’immigrazione legale; ad aiutare questi paesi a stabilizzarsi e a ritrovare la pace. E penso, ovviamente, in particolare modo alla Libia. Un migliore controllo della frontiera esterna dell’Unione può essere la base per un piano più ampio che comprenda anche il tema dei ricollocamenti“, ha sottolineato.

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I migranti continuano a sbarcare in massa nelle coste dell’Italia – meteoweek.com

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Il premier, inoltre, si è soffermato sulla necessità di abbandonare il Regolamento di Dublino, il trattato internazionale multilaterale in tema di diritto di asilo firmato negli anni Novanta dagli stati dell’Unione Europea. Esso, infatti, non rispecchia più le esigenze contemporanee in materia di immigrazione. “Tra i Paesi dell’Unione, esiste un’ampia convergenza sull’esigenza di superare il Regolamento di Dublino. Si tratta di una convenzione concepita in una diversa fase storica, adatta a gestire numeri contenuti“, ha ribadito Mario Draghi. “Al momento, però una solidarietà obbligatoria verso i Paesi di primo arrivo attraverso la presa in carico dei salvati in mare rimane divisiva per i 27 Stati Membri. Serve un’alternativa di lungo periodo, per fare in modo che nessun Paese sia lasciato solo. Il Patto sulla Migrazione e l’Asilo proposto il 23 settembre del 2020 dalla Commissione Europea ha il merito di ricercare un cambio di prospettiva. Il negoziato sul Patto dimostra tuttavia che c’è ancora molto lavoro da fare“, ha concluso.

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