John McAfee, giallo sulla morte in carcere: «Non mi sono suicidato»

John McAfee, creatore dell’omonimo antivirus, è stato ritrovato morto nel carcere di Barcellona in cui stava scontando una pena per un presunto reato fiscale. Le prime indiscrezioni emerse rivelavano che l’uomo avesse compiuto un gesto estremo, ma la verità potrebbe essere ben diversa. «Se mi impicco non sarà stata colpa mia», questo uno degli ultimi tweet pubblicati. Nel suo account, inoltre, a seguito dell’annuncio del ritrovamento, è apparsa una «Q».

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Il cadavere di John McAfee è stato ritrovato nel carcere di Barcellona – meteoweek.com

La notizia della morte di John McAfee è stata resa nota ieri sera. Il corpo del creatore dell’omonimo antivirus è stato rinvenuto in una cella del carcere di Barcellona, in cui da mesi era rinchiuso per un presunto reato fiscale in attesa di essere estradato negli Stati Uniti. Le autorità giudiziarie catalane ritengono che «tutto indichi che potrebbe trattarsi di un suicidio». Il giallo, tuttavia, non sembra essere destinato a risolversi in breve tempo. Gli utenti di Twitter, infatti, hanno ritrovato alcuni messaggi pubblicati dal programmatore britannico, che a poche ore dal suo decesso si rivelano parecchio inquietanti. “Sono contento qui dentro. Ho degli amici. Il cibo è buono. Tutto va bene. Sappiate che se mi impicco alla Epstein non sarà stata colpa mia“, aveva scritto il 15 ottobre del 2020.

I misteriosi tweet di John McAfee

Il tweet pubblicato da John McAfee in merito ad un eventuale suicidio è piuttosto misterioso. Il messaggio fa riferimento, in particolare, a Jeffrey Epstein, arrestato per abusi sessuali e traffico internazionale di minorenni. L’imprenditore il 23 luglio 2019 fu trovato privo di sensi nella sua cella con alcuni segni al collo. Egli sosteneva di essere stato aggredito dal compagno di stanza. Tre settimane dopo, nonostante dovesse essere in stretto regime controllato, fu trovato inspiegabilmente morto. L’autopsia rivelò che aveva numerose fratture al collo. Il criminale americano è stato più volte citato nei tweet del creatore del noto antivirus. “Non ho mia detto che Jeffrey Epstein è stato ucciso. Ho detto che non ha commesso il suicidio. Potrebbe essere vivo. Potrebbe non essere mai esistito. Quindi solo che non si è suicidato”, aveva scritto nel 2019.

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Jeffrey Epstein, il criminale citato in diversi tweet da John McAfee – meteoweek.com

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Il messaggio rimasto fissato in alto sull’account Twitter di John McAfee, invece, si riferisce alle accuse che gli erano state mosse in relazione ai presunti reati fiscali. “Gli Stati Uniti credono che io abbia nascosto le criptovalute. Vorrei averlo fatto, ma si sono dissolte in molte mani del Team McAfee, mentre le mie risorse rimanenti sono tutte sequestrate. I miei amici sono evaporati per paura di essere associati a me. Non ho niente. Eppure, non rimpiango nulla”, aveva scritto il programmatore britannico il 16 giugno scorso. Uno degli ultimi tweet.

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Il messaggio post-mortem

Un tweet, ancora più criptico, è apparso nel profilo di John McAfee a seguito della notizia della sua morte. Pochi minuti dopo, infatti, sull’account è stata pubblicata una foto con la lettera Q. L’origine di tale messaggio al momento è un vero e proprio giallo. Una prima ipotesi riguarda la possibilità che il segno faccia riferimento alla teoria cospirazionista di Qanon, secondo la quale esisterebbe un’ipotetica trama segreta organizzata da un presunto Deep State (identificabile in alcuni poteri occulti) contro l’ex presidente Donald Trump. Soltanto l’autopsia, ad ogni modo, potrà dare ulteriori tasselli alle indagini. Agli inquirenti spetterà il compito di confermare o smentire il suicidio.

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