Abusi su minori, il libro nero della Polonia. Le responsabilità del Vaticano

Un’inchiesta mostra decenni di abusi sessuali su minori da parte di preti in Polonia. Wojtyła tacque e anche oggi c’è troppo silenzio.

La Polonia, terra natia di Karol Wojtyła, si scopre luogo di mostri: scoppia lo scandalo per abusi sessuali nei confronti dei minori perpetrati da preti cattolici nel Paese. Non solo le violenze, ma un vero e proprio sistema che proteggeva i responsabili e le istituzioni, il tutto ovviamente a danno delle vittime. E’ ciò che viene fuori dal rapporto creato dall’Istituto di statistica della Chiesa Cattolica, dalla Conferenza episcopale polacca (Kep) e dalla Fondazione episcopale San Giuseppe. Un vero e proprio Libro Nero, come è stato definito, dove sono contenuti dati e nomi di giovani che hanno subito gravissime molestie da parte di prelati polacchi.

I numeri sono spaventosi: 292 i sacerdoti e religiosi coinvolti, 58 dei quali hanno ricevuto più di un capo di imputazione, per una ricerca che copre quasi mezzo secolo, dal 1958 al 2020. Gli abusi sessuali avvenivano soprattutto dalle zone di Danzica a Varsavia, diocesi dove sono state registrate ben 368 denunce. Le vittime che frequentavo gli oratori cattolici come chierichetti, boy scout, doposcuola oppure i ragazzi si avvicinavano ai campi gestiti dalla chiesa per fare attività sportiva.

DECENNI DI ABUSI NON PERSEGUITI

Questi i dati sui presunti violentatori: negli anni dal 1958 il 10% delle denunce è stata considerata inaffidabile e respinta, il 51% riguarda casi di prelati tuttora sotto inchiesta e 144, ovvero solo il 39% dei preti sono stati condannanti e puniti, con la riduzione allo stato laicale, da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede.

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Ieri il vescovo Kiernikowski, ritenuto responsabile di non aver preso provvedimenti validi dopo la scoperta di dell’abuso di un minore da parte di un parroco della sua ex diocesi, Sidlce, è stato dimissionato dal suo incarico. Ad aggravare il tutto i dubbi su Giovanni Paolo II che in quei decenni fu restio nel condurre indagini interne e che ebbe i suoi natali proprio in Polonia, la nazione dove adesso vengono scoperti gli abusi nei confronti di giovanissimi.

LA CHIESA FACCIA UNA INDAGINE SERIA

Da ormai troppo tempo si parla di una vera inchiesta che faccia luce sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica, che metta in luce le responsabilità degli aggressori e soprattutto impedisca il ripetersi degli orrori avvenuti in passato. La denuncia di una mancata chiarezza era arrivata negli scorsi mesi dal cardinale tedesco Reinhard Marx, il quale aveva offerto le sue dimissioni a Papa Francesco dichiarando che la Chiesa cattolica è “a un punto morto a seguito della “catastrofe degli abusi sessuali” e lamentando la scarsa volontà dell’istituzione religiosa nel perseguire i responsabili.

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Da troppo tempo Papa Francesco promette un cambio di passo. Inoltre ricordata una cosa: sebbene il Vaticano sia uno stato, i reati di abusi su minore devono essere perseguiti secondo la legge del paese in cui avvengono. Non basta allontanare i preti o cambiare parrocchia. La violenza sessuale, soprattutto ai danni di bambini, è uno dei peggiori reati possibili e deve essere giudicata da un’aula di tribunale.

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