Pescatore muore in casa, scoperta piazza di spaccio a “conduzione familiare”: arrestati 2 sorelle e mariti

Catania, la morte di un pescatore porta allo scoperto una piazza di spaccio a “conduzione familiare”: quattro gli arrestati, due sorelle e i rispettivi compagni. Il traffico di droga era prevalentemente legato a crack e cocaina.

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muore pescatore, scoperta piazza di spaccio a Catania (foto via ANSA) – meteoweek.com

Morto un pescatore 57enne in una palazzina di case popolari di Catania, ucciso da una dose di cocaina. Il ritrovamento del cadavere, avvenuto dopo una segnalazione, ha permesso ai carabinieri intervenuti di scoprire una piazza di spaccio a conduzione famigliare. Inutili i soccorsi per il 57enne, già morto all’arrivo del personale medico sanitario: le indagini avviate dopo il ritrovamento del corpo, però, hanno permesso di smantellare la rete criminale gestita da due sorelle e dai rispettivi compagni. Quattro gli arresti, gli indagati dovranno ora rispondere a vario titolo di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Smantellata piazza di spaccio a conduzione famigliare

Quattro gli arresti eseguiti dai carabinieri di Catania, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica etnea e trae origine dal ritrovamento del cadavere di G. S., pescatore di 57 anni, avvenuto lo scorso 20 febbraio 2021. Arrivata la segnalazione al 118 della presenza di un corpo accasciato, privo di sensi, nel cortile antistante una palazzina di case popolari di via Toledo, i soccorsi sono stati del tutto inutili: per l’uomo, ormai, non c’era già più niente da fare.

I carabinieri, intervenuti sul posto, hanno però avviato un’indagine, che permettesse di risalire alle cause effettive di morte del pescatore. L’ipotesi avanzata dipingeva un traffico di droga avviato nello stesso stabile in cui la vittima, poco prima del decesso, si era probabilmente recata per acquistare cocaina – della quale era dipendente. Tale ipotesi, tracciata inizialmente grazie all’analisi delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, ha trovato poi riscontro dai risultati dell’autopsia effettuata sul cadavere del 57enne. L’uomo, infatti, è morto a causa di un “infarto del miocardio complicato da una rottura del cuore a seguito di una acuta intossicazione di cocaina in un soggetto assuntore abituale”.

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Le forze dell’ordine hanno perciò avviato una serie di attività investigative, che hanno permesso di portare alla luce una rete di spaccio di sostanze stupefacenti proprio all’interno dell’abitazione sita al terzo piano della palazzina in uso al pescatore. Secondo quanto viene riportato da Catania Today, a gestire lo spaccio di droga sarebbe stato Giuseppe Cannone, 57 anni, grazie alla collaborazione della compagna Alfia Litrico (42 anni), della cognata Adriana Litrico (28 anni) e di suo marito Alfio D’Ignoti Parenti (31 anni).

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Dalle indagini è dunque emerso che il pescatore, già cardiopatico, dopo una notte di lavoro in mare aveva comprato da loro della cocaina, sostanza che avrebbe assunto davanti la palazzina di via Toledo presso cui è stato ritrovato senza vita. Dopo la morte dell’uomo, l’attività di spaccio è proseguita con maggiore cautela da parte dei quattro arrestati, facendo attenzione che la vendita della droga non venisse effettuata con acquirenti sconosciuti. Alla luce di ciò, il gip ha disposto il carcere per Cannone e D’Ignoti Parenti, mentre per le due sorelle Alfia e Adriana Litrico sono stati disposti i domiciliari.

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