Precipita nel dirupo di 150 metri, è grave il documentarista di National Geographic

Josh Forwood, noto documentarista di National Geographic, è precipitato in un dirupo di 150 metri in Val Seriana: stava ultimando le riprese di un reportage, quando ha perso accidentalmente l’equilibrio. Gravi le sue condizioni.

Josh Forwood - meteoweek.com
il documentarista Josh Forwood – meteoweek.com

Ricoverato in gravissime condizioni il 35enne inglese, Josh Forwood, noto documentarista del National Geographic. Secondo quanto si apprende dalle fonti, l’uomo sarebbe precipitato per 150 metri in una scarpata rocciosa nei pressi della diga del Barbellino, a Valbondione, in Val Seriana. Il professionista era impegnato in un progetto di reportage, e il gravoso incidente si sarebbe verificato proprio quanto le riprese erano ormai qualsi del tutto ultimate. A lanciare tempestivamente l’allarme una collega che era insieme a lui.

Perde l’equilibrio e cade nel dirupo di 150 metri

Il 35enne inglese lavora per National Geographic realizzando reportage naturalistici e di viaggio ed è specializzato nelle riprese con i droni. Proprio per girare un reportage naturalistico nel nostro Paese, Forwood era in zona da ormai una settimana. Insieme a una sua collega, infatti, era impegnato nella realizzazione un documentario sugli stambecchi, e da giorni faceva escursioni insieme alle guide esperte locali.

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Nella giornata di ieri, il professionista avrebbe dovuto girare le ultime ore di riprese prima di tornare in Inghilterra, a Bristol. Tuttavia, proprio nelle ore pomeridiane di ieri, il 35enne – che in quel momento si trovava da solo nei pressi della diga del Barbellino – avrebbe perso l’equilibrio e sarebbe precipitato rovinosamente in un dirupo di 150 metri, situato nella zona tra la diga di Valmorta e la diga del Barbellino, a Valbondione. L’allarme l’avrebbe lanciato la sua collega, con la chiamata ai soccorsi che sarebbe arrivata intorno alle ore 16:45.

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Sopraggiunti immediatamente sul posto, agli occhi dei soccorritori le sue condizioni sono apparse sin da subito gravissime. A prestare le prime manovre sono stati il Soccorso alpino di Clusone, la Croce rossa e l’elisoccorso da Bergamo, che hanno raggiunto la zona vicino al rifugio Curò. Dopo essere stato recuperato dalla scarpata, il documentarista è stato immediatamente trasportato, intorno alle 18:00, a Bergamo in codice rosso. Al momento si trova ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Papa Giovanni XXIII.

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