Green Pass obbligatorio, oggi il decreto. Ecco cosa sappiamo

Continua il confronto in maggioranza sulla modalità di estensione del Green Pass obbligatorio per l’accesso a diversi luoghi aperti al pubblico. Il governo dovrebbe arrivare oggi a una sintesi sul decreto, dopo la cabina di regia di questa mattina che metterà a punto gli ultimi dettagli del provvedimento. Il testo arriverà al Consiglio dei ministri per essere approvato e sarà esposto dal presidente del Consiglio Mario Draghi durante una conferenza stampa. 

green pass
MeteoWeek.com

Ci siamo quasi, il governo Draghi potrebbe dare il via a un decreto finalizzato ad estendere l’obbligatorietà del Green Pass anche all’interno dei confini nazionali per alcuni luoghi aperti al pubblico. Il confronto di maggioranza e di governo prosegue in queste ore proprio per definire i dettagli della lista di luoghi, su cui ci sono posizioni estremamente differenti. Gli ultimi nodi andranno sciolti entro la giornata di oggi, che prevede in mattinata una cabina di regia per mettere a punto i dettagli del provvedimento, un’approvazione da parte del Consiglio dei ministri e una conferenza stampa divulgativa del presidente del Consiglio Mario Draghi. Il decreto potrebbe poi entrare in vigore o il 26 luglio o il 2 agosto, e potrebbe essere integrato da ulteriori misure nei mesi successivi, misure che potrebbero prevedere l’obbligatorietà del Green Pass anche per accedere ad autobus e metropolitane.

I dubbi

green pass
MeteoWeek.com (Photo by Antonio Masiello/Getty Images)

A pesare saranno soprattutto i dati sulla diffusione del Covid e l’andamento della campagna vaccinale. Tuttavia, sulla questione restano già ora numerosi nodi da sciogliere. Le prossime ore saranno fondamentali ad esempio per definire con certezza i nuovi parametri per l’attribuzione delle zone di rischio alle regioni. Le regioni chiedono che il passaggio alla zona gialla possa scattare con il 30% dei posti letto occupati e il 20% delle terapie intensive, oltre all’applicazione del Green Pass in zona bianca solo ai grandi eventi sportivi e di spettacolo. Più prudente Mario Draghi, che insieme ad altri esponenti del governo punta a parametri più restringenti per fermare il dilagare della variante Delta. Stando a quanto riportato da Open, l’intenzione di Draghi sarebbe distinguere le attività su tre livelli differenti: i servizi essenziali senza obbligo di Green Pass, i servizi con un Green Pass soft (ottenibile con una sola dose), e i servizi con Green Pass capace di attestare la completa vaccinazione.

Leggi anche: 20 anni dal G8 di Genova: chi era in piazza quei giorni non aveva tutti i torti

Sul decreto comunque sarà necessario trovare una quadra rapidamente, per evitare in passaggio in zona gialla di alcune regioni. Per questo alcune questioni spinose, come le nuove regole sul trasporto pubblico locale, sono rinviate a data da destinarsi. La decisione potrebbe ripresentarsi a metà agosto, quando sarà necessario pensare in maniera pro-attiva ad abbattere il rischio contagio nei mezzi di trasporto nuovamente sovraffollati. Un altro nodo da sciogliere riguardava i bar e ristoranti al chiuso. Stando alle ultime indiscrezioni, però, una regolamentazione di questo tipo dovrebbe essere introdotta già all’interno di questo decreto: per bar e ristoranti al chiuso dovrebbe esser previsto un Green Pass in zona bianca alla prima dose di vaccinazione. I clienti senza Certificato potrebbero rischiare una multa da 400 euro, mentre i ristoratori negligenti nel controllarlo potrebbero subire una chiusura per 5 giorni. Sul decreto in genere tuttavia sarà necessario dialogare con la posizione critica della Lega, con Matteo Salvini che chiede gradualità ma che comunque ribadisce la sua apertura al dialogo: “Mi sto confrontando con Palazzo Chigi, con Giorgetti, con le Regioni, con i sindacati, con tutti, perché la tutela della salute è al primo posto ma c’è anche la tutela del diritto al lavoro, allo spostamento, quindi mi auguro non ci siano scelte draconiane, improvvise, imponderate”. 

Leggi anche: Voghera: Salvini difende Adriatici, per Leu la Lega “non conosce dignità”

Le certezze

Il Green Pass sarà invece certamente richiesto per partecipare ai grandi eventi, sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi, treni a lunga percorrenza, aerei e navi. Nel decreto legge verrà con ogni probabilità specificato un punto: chiunque non dovesse presentarsi alla seconda dose, perderebbe anche il Green Pass rilasciato dopo la prima dose. Chiunque invece abbia avuto problemi nell’ottenere o scaricare il Green Pass, potrà utilizzare il certificato vaccinale ottenuto dopo la prima o la seconda dose. La certificazione ad ogni modo è prevista per chi è vaccinato, chi ha un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti e a chi è guarito dal Covid.

Leggi anche: G20 Napoli all’insegna di Ambiente, clima ed energia

A proposito di quest’ultima categoria, il il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza ha firmato la circolare che prevede “un’unica dose di vaccino per i soggetti con pregressa infezione da Sars-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica), purché venga eseguita preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa e comunque non oltre 12 mesi dalla guarigione”.

Impostazioni privacy