Assassini di Willy percepivano il Reddito di Cittadinanza. Indagati i genitori

Lo stile di vita dei fratelli Bianchi aveva insospettito gli inquirenti, ma loro erano sereni: “Tanto i soldi so’ a nome di papà”

Il loro tenore di vita avrebbe insospettito i giudici già prima dell’omicidio di Willy. Nonostante le gite in barca, orologi e vestiti costosi, macchine di lusso e molto altro i fratelli Bianchi risultavano essere percettori del Reddito di Cittadinanza, misura subito revocata dopo l’arresto dei due. Ora nel mirino sono finiti i genitori di Marco e Gabriele Bianchi. La Guardia di Finanza di Colleffero è certa che, oltre alle attività illegali, i due hanno fatto richiesta del RdC illecitamente. La stessa accusa è per i genitori del coimputato nell’omicidio Francesco Belleggia, Lorenzo Belleggia e Rita Soccodato.

Marco e Gabriele Bianchi sono accusati di avere ucciso a mani nude il 21enne Willy Monteiro nella notte tra il 5 e il 6 settembre scorso senza un motivo, dopo che il giovane di origine si era fermato a chiedere a un amico in difficoltà se avesse bisogno d’aiuto.

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Dopo la morte di Willy, visto il tenore di vita ostentato dai Bianchi, la Guardia di finanza ha iniziato a indagare e gli accertamenti alla fine si sono concentrati sui familiari degli imputati. Gli investigatori hanno denunciato subito quattro persone e alla fine gli inquirenti si sono convinti che gli attuali indagati avessero richiesto e incassato il Reddito di cittadinanza senza averne diritto.

Si tratta di circa 33mila euro ottenuti dagli indagati, per le Fiamme gialle ne devono essere recuperati circa 29mila, particolare segnalato anche all’Inps per il recupero appunto delle somme. Un mese l’omicidio gli inquirenti hanno intercettato una conversazione in carcere tra Marco Bianchi e il fratello Alessandro avvenuta durante un colloquio in carcare: “So tutte cazzate, mica lo pigli tu a nome tuo tutto quanto, lo piglia papà. La Finanza non ha bloccato gnente“.

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Durante il colloquio Bianchi scarica la responsabilità dell’omicidio su Belleggia: “Chio poraccio è morto così, è morto così, per chillo ‘nfame de Belleggia, Belleggia di merda. L’ha spezzata chiglio figlio de puttana de Belleggia la vena ‘ncanna“. Ma per gli inquirenti si tratterebbe di una recita attuata proprio perché sospettavano di essere ripresi di nascosto.

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